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Decreto Rilancio, Franco Bechis: "Il governo anticipa i soldi ai partiti, ma non pensa agli italiani"

 Franco Bechis

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Gli italiani fanno la fame, mentre il governo tira l'acqua al suo mulino. Il decreto denominato Rilancio, quello che dovrebbe contenere le misure urgenti per la ripresa economica del Paese, ha per ora solo una certezza: l'anticipo delle somme del 2 per mille ai partiti. A denunciare quanto sta accadendo è Franco Bechis che, sul Tempo, scrive così: "Il governo anticipa dal 31 dicembre al 31 agosto le somme del 2 per mille destinati ai partiti, e quasi la metà al solo Pd. È il vero e proprio scandalo che spunta fuori dall'articolo 133 del decreto rilancio, che evidentemente è più preoccupato delle conseguenze della crisi per il partito di Nicola Zingaretti che del fallimento in corso di molti bar, ristoranti ed esercizi commerciali".

 

 

Un provvedimento che giunge ancora prima delle scelte, nelle dichiarazioni dei redditi posticipate per l'emergenza Covid- 19, degli italiani. E così si fa riferimento ai dati del 2019: secondo il direttore del quotidiano romano si tratta di "18 milioni di euro e di questi ben 8,4 finiranno nelle casse del partito del Nazareno, che probabilmente è il vero autore della norma". D'altronde il M5s per propria scelta non accede al 2 per mille considerandolo (e lo è) "un finanziamento pubblico cammuffato". Ma questa volta anche Matteo Renzi è escluso dalla polemica: "Non ci possono essere nelle fila della maggioranza nemmeno le impronte di Italia viva - prosegue Bechis - che nel 2019 non esisteva e quindi non potrebbe godere del 2 per mille". Tutto dunque sembra condurre al Partito democratico, o meglio, ai suoi interessi.

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