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Gilet arancioni, Pappalardo e l'accusa a Salvini: "Mi ha rubato un'intervista. Nicola Porro mi aveva chiamato..."

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Antonio Pappalardo ci ha preso gusto e anche in occasione della festa del 2 giugno non ha rinunciato alla manifestazione dei Gilet arancioni a Roma, nonostante le polemiche scatenate alcuni giorni fa a Milano. Il modus operandi è lo stesso: assembramenti in barba ad ogni precauzione e assenza di mascherine. Poi il comizio di Pappalardo, che arringa centinaia di persone, prendendosela con tutti, pure con Matteo Salvini: “Nicola Porro mi ha chiamato per un’intervista, ma è arrivata la telefonata di Salvini che mi ha rubato l’intervista. È un furto - ha sostenuto Pappalardo raccontando la sua storia bizzarra - Salvini non pensi di poter fare quello che vuole. Non ci ferma nessuno”. Poi ha fatto ironia sull’assenza di mascherine: “A Milano hanno detto che i lombardi in piazza non avevano le mascherine. E io ho detto ‘si vogliono bene’. Abbracciamoci tutti. Posso prendere il coronavirus? Vediamo - è il delirio di Pappalardo - a quanto pare il virus ha paura di me e non mi attacca”. 

 

 

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