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Nicola Zingaretti scrive una lettera a Repubblica: "Sono stufo". Due pagine dopo, la vignetta che lo umilia

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"Sono stufo delle ipocrisie, chi vuole votare lo dica". Nicola Zingaretti alza la voce e scrive a Repubblica un'accorata lettera contro chi ha messo "Pd e governo sotto attacco". I nemici del segretario dem sono molteplici: dentro il Nazareno, dove l'ala "destra" preme per far cadere l'alleanza coi 5 stelle e contestualmente sostituire proprio Zinga. Matteo Renzi, che negli ultimi giorni sta bombardando il premier Giuseppe Conte parlando di "governo di unità nazionale" sempre più insistentemente. E ovviamente i 5 Stelle stessi, presi più dalle loro scalate interne alla leadership (la faida tra Di Maio e Di Battista è solo iniziata) e dai riflessi mediatici di un successo al referendum che dal garantire stabilità al governo.

 

 

 

"Se qualcuno reputa finita la fase di alleanza con il M5s - scrive Zingaretti senza mezzi termini nella lettera a Repubblica - abbia il coraggio di indicare la strada delle elezioni o il ritorno a soluzioni che umiliano la politica". E ancora: "Rispetto i dubbi di quanti sono tentati dal No al referendum e combatto per dare loro una risposta. Alle Regionali c'è chi ha preferito non giocare la partita". Parole che sanno anche di auto-difesa, un disperato tentativo di salvare la sua poltrona.

 

 

 

Qualcuno però avvisi il povero Zinga che, appena due pagine dopo, sempre Repubblica pubblica una vignetta di Ellekappa (sconcertante, vista la concomitanza). Si legge, testuale: "La lettera di Zingaretti all'attento esame degli alleati". Nel disegno, Conte e Di Maio in spiaggia, in tenuta vacanziera, che fanno cadere in acqua la lettera di Zinga trasformata in barchetta di carta. Come dire: Zingaretti, non ti ascolta nessuno (neanche Repubblica). 

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