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Augusto Minzolini demolisce Marco Travaglio: "Non fa comodo gettare mer***". Reddito di cittadinanza ai balordi di Colleferro, vergogna sul "Fatto"

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Con Marco Travaglio, Augusto Minzolini ha da tempo un conto aperto. Anche in tribunale, con il primo che ha recentemente querelato il secondo. Ma qui si parla di altro. Si parla di quanto scritto dal Minzo in un retroscena pubblicato sul Giornale di sabato 19 settembre, in cui punta il dito contro il direttore del Fatto Quotidiano, accusato di fatto di aver nascosto la notizia del reddito di cittadinanza percepito dalle famiglie dei balordi di Colleferro arrestati per il brutale omicidio di Willy Monteiro. 

 

Scrive Minzolini: "È diventato difficile anche prendere sul serio il network giustizialista, specie ora che è diventato custode dell'ortodossia di questo governo. Marco Travaglio, ad esempio, contagiato dai timori elettorali, ieri, si è proposto come un novello Indro Montanelli e ha chiesto agli elettori grillini di turarsi il naso e votare i candidati Pd. Contemporaneamente il suo giornale, il Fatto - prosegue Minzolini -, da un lato continua per l'ennesima volta a mettere in prima pagina, dando voce al solito solo alle congetture dei Pm, la vicenda dei commercialisti della Lega; dall'altro relega in decima pagina prendendo per buona la versione dell'avvocato della difesa - una novità assoluta da quelle parti - la storia dei fratelli di Colleferro che hanno picchiato a morte il povero Willy, accusati di aver beneficiato, attraverso le loro famiglie, del reddito di cittadinanza. Motivo? Non fa comodo alla vigilia del voto gettare mer*** sulla madre di tutte le battaglie grilline", conclude tagliente Minzolini.

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