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Myrta Merlino in onda la domenica, con lei in studio anche Vauro: "Meno testa e più cuore", la sfida ad Annunziata e Venier

Alessandra Menzani
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Come sta, Myrta?
«Frullata».

Mancano due giorni alla nuova avventura di Myrta Merlino, la regina del mattino informativo di La7 che sa mixare rigore e un pizzico di pop ogni giorno all'Aria che tira. La giornalista dunque raddoppia e va in onda anche la domenica alle 14 per due ore.

Cosa l'ha convinta a debuttare nel week end con L'Aria di domenica, un terreno nuovo per La7?
«L'ho sempre considerato un grande buco per la rete, con l'editore e il direttore Andrea Salerno abbiamo deciso di colmarlo e non mollare il telespettatore. Per strada molti mi dicono: "Guardo solo La7". Oggi esserci è fondamentale, faremo domeniche sempre più in solitudine a causa della pandemia, non è il momento di isolarci. La mia mail "dillo a Myrta" ha ricevuto da marzo 80 mila lettere».

Dunque l'ha convinta il lockdown atto II.
«Se non ora, quando? Facciamo questa pazzia».

L'Aria di domenica andrà in onda più o meno alla stessa ora di Lucia Annunziata su Raitre e di Mara Venier su Raiuno. Pensa alla concorrenza?
«Se pensassi di fare gara con loro sarei pazza. Mara "è" la domenica, Lucia conta su uno zoccolo duro. Mi hanno chiamato entrambe, da donna è stato bello. Mi hanno fatto un in bocca al lupo. Come diceva Madeleine Albright, "c'è un posto speciale all'inferno per le donne che non aiutano le altre donne"».

Lei a chi si rivolge?
«Al pubblico della rete che nel week end, a parte Lilli Gruber il sabato sera e Giletti la domenica alle 20.30, resta senza riferimento».

Dieci anni fa Lillo Tombolini, ex direttore di La7, la mandò alla mattina nella "fossa delle marianne". Dall'1 per cento è passata al 7. Darete tempo al nuovo programma di crescere?
«Costruiamo la fiducia del pubblico giorno dopo giorno. Butto il cuore oltre l'ostacolo. All'Aria che tira uso più la testa, sempre di fretta, la domenica vorrei andare anche con il cuore. Approfondire quello che mi ha colpito durante la settimana, dare più spazio alle storie».

Vedremo una Myrta diversa?
«Meno tacchi e trucco, un po' come quando nelle scorse settimane avevo condotto da casa. Rilassata e tranquilla».

La domenica con lei in studio chi ci sarà?
«Vauro con la sua matita, Gerardo Greco che farà il punto sui temi importanti, dall'economia alla salute. Il Punto G! Domenica avrò due ospiti che vorrei mi accompagnassero a lungo: Claudio Amendola, l'uomo della porta accanto, e il senatore Mario Monti: severo, rigido, ma una sorpresa, grazie alle tante ospitate da me ho notato questo suo lato spiritoso e diverso. La storia della settimana la faremo sulle scuole chiuse».

Il suo compagno Marco Tardelli e i suoi figli non le rimproverano che li lascia soli anche la domenica?
«I figli sono grandi, per sentire mia figlia che studia all'estero ormai bisogna prendere un appuntamento. Spero di reggere il ritmo. Si lamentano che lavoro sempre e sono sempre al telefono. Marco è molto generoso, ho trovato l'amore della mia vita tardi e ammetto che ha tanta pazienza. "Esisto anche io", dice».

Da giornalista e cittadina, cosa la fa più arrabbiare della gestione della pandemia?
«Che non si trovi il vaccino antinfluenzale. Che il tracciamento non funzioni. Su Immuni ci ho messo la faccia. Un mio autore era positivo e me lo ha detto ovviamente subito; ma sulla app è apparsa la notifica otto giorni dopo. Poi i medici di base e le Asl che non si trovano al telefono. Dicono di non affollare i pronto soccorso, ma provateci voi dopo tre giorni di febbre e nessuno che vi risponde».

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