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Maria Teresa Meli infilza Giuseppe Conte a Omnibus: "Poteva mettersi in quarantena e non incontrare Haftar"

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Passerella e polemiche per il "tour" di Giuseppe Conte in Libia, a baciare la pantofola del generale Khalifa Haftar, a Bengasi, per la liberazione dei pescatori italiani che erano in ostaggio da più di 100 giorni. Un viaggio che, il premier, poteva - anzi, doveva - evitarsi. Viaggio irrituale e con il quale è sfuggito al caos delle regole natalizie nel tentativo di accrescere la sua popolarità. Tentativo fallito, naufragato sotto a un fiume di polemiche. Anche perché Haftar è leader di un governo non riconosciuto, insomma non proprio il tipino con il quale vuoi fare affari. E proprio su questo, ospite in collegamento a Omnibus su La7, insiste Maria Teresa Meli, la firma del Corriere della Sera che mette nel mirino il premier e lo affonda con una battuta (mica tanto battuta) sferzante: "Conte poteva mettersi in quarantena per aver incontrato Macron ed evitare Renzi ed Haftar...", commenta sorniona. Già, perché tra i casi delle ultime ore c'è anche la positività al coronavirus di Emmanuel Macron e, soprattutto, il fatto che diversi leader che lo avevano incontrato la scorsa settimana si siano posti in autoisolamento. Non Conte, ovviamente, che ha preferito la passerella libica. Al prezzo di sottoporsi, successivamente, anche al faccia a faccia con Matteo Renzi. Eppure, ricorda la Meli, poteva evitarsi tutto ciò.

 

 

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