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Padre Georg Ganswein, il devastante sospetto di Dagospia: "Repulisti d'immagine", la voce sull'intervista di Ratzinger al Corriere

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Ha fatto molto discutere l'intervista rilasciata al Corriere della Sera da Benedetto XVI lo scorso 1 marzo. Il 'papa dimissionario' ha parlato assai di rado attraverso i media da quel giorno del 2013 in cui sorprese il mondo intero annunciando di rinunciare, primo nella storia, alla carica pontificia. E sulle reali motivazioni di quella intervista torna ora a interrogarsi Dagospia con uno dei suoi pepati 'report', nel quale lascia in secondo piano Ratzinger per concentrarsi sulle figure intorno a lui e lasciando l'amaro retropensiero che l'ex Papa sia stato non attore, ma strumento.

 

 

Di quello che Dagospia definisce un 'rilancio' del suo storico collaboratore, padre Georg Ganswein, che era sì sulla copertina di Vanity Fair proprio nella settimana delle dimissioni di Ratzinger, ma che da allora, scrive sempre Dago, era "abituato ad apparire su riviste di second'ordine".

 

 

In second'ordine, il sito fondato e diretto da Roberto D'Agostino solleva il sospetto che "il repulisti dell'immagine di Ganswein” possa essere "una captatio benevolentiae di Massimo Franco (autore dell'intervista, ndr) in qualità di aspirante direttore del Corrierone". O, chissà, ancora "un tentativo di Andrea Tornielli, da sempre press agent del vanitoso prelato tedesco, di approdare in qualità di vaticanista in via Solferino visto che, a quanto sembra, Papa Francesco non lo vuole più vedere neanche in fotografia".

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