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Vaccino, Giorgio Palù e gli effetti collaterali dopo il richiamo: "Squassato nelle ossa. Ma...", la testimonianza che tutti devono leggere

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Lo stop ad AstraZeneca sta creando troppi allarmismi. Lo pensa Giorgio Palù, che dall'alto dell’Agenzia italiana del farmaco tranquillizza gli italiani. "Ogni vaccino, così come ogni farmaco - ha spiegato in Commissione Affari sociali - può avere effetti collaterali più o meno gravi. Questi vaccini" contro il Covid-19 "hanno gli effetti collaterali di tutti gli altri vaccini". In particolare, nel caso di prodotti che utilizzano un vettore virale come il siero di AstraZeneca, "si può creare una certa infiammazione" che raramente "può portare a eventi trombotici". Il presidente dell'Aifa porta a sostegno della sua tesi i numeri. Infatti "su decine e decine di migliaia di soggetti, ci sono stati dei casi segnalati, molto pochi". Nulla di che stupirsi, anche "l'infiammazione" per Palù è da considerarsi una conseguenza quasi fisiologica.

 

 

E a chi non crede, Palù porta ad esempio il suo caso: "Io oggi ho mal di testa, sono squassato nelle ossa, ho un pò di febbre: ho fatto ieri la seconda dose di vaccino che ha attivato la mia risposta infiammatoria, è normale". Per questo secondo il microbiologo lo stop al vaccino anti-Covid del colosso anglo-svedese è stato del tutto "prudenziale". "Forse - ha ammesso - anche troppo prudenziale, ma la precauzione è sempre utile purché accompagnata da un’informazione adeguata". Secondo Palù di pari passo al lavoro sanitario bisogna pensare alla comunicazione.

 

 

"L’informazione va data in maniera molto adeguata. Perché se poi subentra il panico, diventa incontrollato". Un po' come starebbe avvenendo ora. L'Italia - è il suo appello - deve abituarsi, "questa non sarà l’unica pandemia. Altre ne avremo dal mondo animale", considerando che "i virus sono gli elementi vitali più diffusi nella biosfera. Si chiamano zoonosi e" dopo il Covid-19 "avremo anche batteri resistenti a tutti gli antibiotici. In Italia siamo circondati da Paesi che hanno tutti mega industrie in grado di realizzare prodotti ad alto valore tecnologico", quindi anche noi dobbiamo "fare qualcosa che ci renda autonomi".

 

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