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Fabrizio Corona trasferito in carcere. L'avvocato Chiesa: "L'hanno portato via in otto, di notte. A stento si reggeva in piedi"

Fabrizio Corona

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Una disumanità totale. E' sconvolto Ivano Chiesa, l'avvocato di Fabrizio Corona, che in un video racconta l’arresto del suo assistito avvenuto lunedì 22 marzo alle ore 23, per portarlo dall’ospedale Niguarda di Milano dove era ricoverato nel reparto di Psichiatria dopo essersi tagliato i polsi, al carcere di Monza. "Lo hanno portato via in 8, non ho mai visto una cosa del genere". Chiesa fa sapere di essere stato informato del trasferimento nel momento in cui avveniva. "La mia prima reazione è stata domandare se fosse uno scherzo e non lo era. Fabrizio a stento si reggeva in piedi, sono andati a prenderlo mentre dormiva". E ancora: "Io sono stato là, l’ho visto e gli ho parlato. In 35 anni di carriera è la prima volta che mi capita di assistere a un trasferimento così in notturna. Ma quando uno difende Fabrizio deve aspettarsi di tutto". 

 

 

E' visibilmente affranto l’avvocato Chiesa: "Io so soltanto che hanno preso un uomo che si reggeva a stento in piedi, perché sono 12 giorni che non mangia. È in condizioni psico-fisiche molto precarie", si sfoga. "L’hanno preso, l’hanno caricato e portato in carcere. Sono senza parole, sono veramente sconcertato. Non riconosco più il Paese in cui vivo. E la mancanza di umanità e di comprensione mi sconcerta...". 

 

 

 

Ma Chiesa va avanti. E contro la decisione del tribunale di sorveglianza che ha confermato il carcere per Fabrizio Corona fino al 2024, ha presentato ricorso in Cassazione. Un ricorso, spiega, "per chiedere la sospensione della esecutività della pena". "Il tribunale di sorveglianza ", ha spiegato l'avvocato, "ha sbagliato, nelle relazioni dei medici, non quelli di parte, è scritto che le sue condizioni sono migliorate, ma non è in condizione per tornare in carcere". 

 

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