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Alberto Angela, un pazzesco ribaltone storico: "Tutto falso". Nerone e l'incendio di Roma, quello che non vi hanno mai detto

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È da ieri in libreria con Harper Collins il nuovo libro di Alberto Angela L'Inferno su Roma. Il grande incendio che distrusse la città di Nerone, il secondo volume della Trilogia di Nerone nel quale viene raccontato il grande incendio che investì la Città Eterna nel 64 d.C. "La belva si è svegliata - si legge nel libro - è cresciuta, si nutre, si riproduce... e si muove in cerca di altro cibo". È lui il protagonista indiscusso di questo libro e artefice del colossale incendio che cambia per sempre Roma.

 

 

 

 

Un fatto storico famosissimo e, sorpresa, falso per metà. "Al tempo di Nerone le fake news funzionavano meglio: c'è ancora chi crede che sia lui il responsabile del grande incendio che distrusse Roma", spiega il conduttore di Ulisse, ultimo (e non troppo fortunato) programma educativo di Rai1. "Nerone era ad Anzio, le fiamme scoppiarono in una delle arcate, io ho immaginato a causa della caduta di una lucerna ma non sappiamo cosa sia accaduto davvero".

 

 

 

Quell'incendio, devastante, ha segnato il futuro di Roma e forse dello stesso Impero romano. "Questo non è un romanzo, è un libro storico e tecnico, per il quale ho chiesto la consulenza di archeologi, storici antichi, vigili del fuoco, meteorologi. Ho cercato di entrare nella mente dei romani attraverso i personaggi che appaiono nel libro". "Quando leggo un libro di storia sento la necessità che ci sia la verità, ho bisogno di conoscenza, altrimenti mi sento tradito - spiega il figlio di Piero Angela, oggi il più autorevole divulgatore della tv italiana - e per questo, nei libri ma anche nei programmi televisivi, lo stile coinvolgente è sempre nutrito dai fatti storici. Del resto studiando il passato si può scoprire se stessi e capire come interpretare la nostra epoca per indirizzarci verso il futuro". 

 

 

 

"È indubbio - conclude - quanto questo incendio abbia costituito una sorta di spartiacque, creando un prima e un dopo, con inevitabili ripercussioni anche sul presente: quello che i turisti vedono oggi a Roma è frutto diretto e indiretto dell'incendio, dopo la distruzione Nerone fece un nuovo piano regolatore e nacque una città diversa: al centro l'imperatore costruì la sua imponente Domus Aurea addirittura con un grande lago. Quando dopo Nerone arrivò Vespasiano, quest'ultimo restituì l'area alla collettività, prosciugò il lago e fece costruire il Colosseo: senza l'incendio, chissà dove sarebbe nato e quale struttura avrebbe avuto questo monumento".

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