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Francesco Figliuolo, il futuro è a Roma? Vittorio Sgarbi: "Ci ho già parlato", una poltronissima per il generale

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Vittorio Sgarbi è lanciatissimo e pieno di entusiasmo in vista delle elezioni amministrative a Roma. Il centrodestra ha infatti schierato un tridente molto interessante: Enrico Michetti è il candidato a sindaco, coadiuvato da Simonetta Matone (che avrebbe il ruolo di pro-sindaco) e appunto dal noto critico d’arte (che prenderebbe l’assessorato alla Cultura). “Il ticket è una mia invenzione”, ha dichiarato Sgarbi in un’intervista rilasciata a Il Tempo. “Nell’ultimo incontro - ha aggiunto - ho avanzato una proposta che ha incontrato la condivisione e che è stata accolta favorevolmente da tutti i leader, nonché dai diretti interessati”. 

 

 

Ma chi chiamerebbe Sgarbi nel caso in cui dovesse davvero diventare assessore alla Cultura?: “Come commissario per la pulizia e il decoro della città vorrei il generale Francesco Paolo Figliuolo”. Insomma, punta altissimo: “Ci ho già parlato, siamo amici. Che un commissario finisca la sua attività di contrasto al Covid-19 e ne cominci un’altra appartiene al ruolo tipico dei civil servant. Dobbiamo riportare Roma ad essere la più grande città del mondo per quanto riguarda la storia, la cultura e la fede”. Impresa tutt’altro che facile dopo l’amministrazione di Virginia Raggi

 

 

“Non ha sentito la grandezza di Roma - è il giudizio di Sgarbi - ma la miseria. Occorre ripartire dalle rovine lasciate dall’amministrazione targata Movimento 5 Stelle. L’attuale sindaca e il magistrato Giuseppe Pignatone hanno di fatto esercitato un’attività diffamatoria nei confronti della città per la vicenda di mafia capitale: vicenda che la Raggi ha cavalcato in maniera terribile, e che è stata smentita dalle sentenze dei tribunali”. 

 

 

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