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Mauro Corona, il tizio in bermuda e gli estremi rimedi: "Gli italiani capiscono solo se puniti"

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"Vedo un triplicarsi di gente in montagna, più c'è massa e più c'è caos. La soluzione non è domani, bisogna educare il futuro. Siamo noi la montagna, ma non ci rendiamo conto di che cosa sia, la vediamo come un essere che ci appartiene. E invece siamo noi il Cervino o questo lago, con le nostre necessità. La pandemia ha fatto scegliere la montagna per avere spazi di respiro, ma una volta qui non si guardano intorno, vivono nella loro stanza, se la portano dietro. E sono danni, oltre immondizia, cartacce, ci sono i suoni, ecco perché parlo di stadio. Si portano dietro tutto dalla loro stanza. Un comportamento triviale. In montagna non si va gridando, non sei in cortile". Così Mauro Corona, in una intervista alla Stampa, commenta il boom di italiani che decidono di passare l'estate in montagna.

 

 

 

"Qualche giorno fa ero sul lago di Sorapiss (nel Bellunese, Comune di Cortina d'Ampezzo, ndr). E' una lacrima di Cristo, gli ho dedicato anche uno dei miei libri. C'è da raccogliersi in se stessi e ammirare, affondare lo sguardo e invece ho visto gente nuda tuffarsi, altri che gonfiavano canotti e, ovvio, tutto urlando. Non c'è rispetto, né consapevolezza di dove si è. Oscar Wilde diceva che gli italiani sono popolo intelligente, pigro e opportunista. Aveva ragione. Gli italiani capiscono soltanto se puniti. Devi scrivere cartelli 'Vietato fare casino' e multare. Non è cambiato niente", rivela lo scrittore.

 

 

 

 

 

"Questa è la società, adesso. Ha visto le immagini di quel giovane in bermuda e scarpette sul Breithorn, a 4.000 metri? Assurdo e deve vedere qui sul lago, nel negozio del mio amico Gianni che fu con me in Groenlandia, comprano di tutto, ogni attrezzatura senza sapere che farne. E lui si fa in quattro per spiegare. Invano. Ma i divieti mi fanno star male, bisogna poter andare in montagna, ma ci sono posti in cui occorre il numero chiuso. La montagna è selettiva. L'esempio è quello delle Tre Cime di Lavaredo. Denaro a getto continuo per fare andare avanti e indietro con pullman. E invece bisogna dire che là si va a piedi e che le navette devono essere soltanto a disposizione dei disabili e a un prezzo simbolico. Sono i politici a creare vincoli su vincoli dove non servirebbero. Sono i veri nemici della montagna", conclude sconsolato Corona.

 

 

 

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