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Talebani, Massimo Fini e "i colpi di sacre verghe" islamiche contro Emma Bonino. Mughini contro il Fatto: "Agghiacciante"

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Vuoi mettere i "colpi di verghe supreme" islamici? Giampiero Mughini scrive a Dagospia per rispondere a un editoriale di Massimo Fini sul Fatto quotidiano. Lo scrittore ed editorialista, noto anti-moderno, ha sostenuto che tra il "Medievalismo sostenibile" dei talebani e il "Modernismo insostenibile" dell'Occidente lui sceglierebbe il primo. "Purtroppo non so nulla di nulla dell’Afghanistan, della sua gente, delle sue particolarità, delle congreghe politiche che vi sono dominanti", premette Mughini che definisce Fini "ambasciatore ufficioso dei talebani presso il pubblico di chi legge i giornali in Italia". Nel suo pezzo Fini arriva a scrivere che Emma Bonino, in viaggio in Afghanistan nel 1997, aveva violato le usanze del luogo. Per questo aveva rischiato di essere trattata a colpi di "verghe sacre" e a proposito degli afghani aggiungeva che "avrebbero fatto meglio a fustigarla". Ovviamente è solo una battuta, seppure di cattivo gusto, si è dovuto premurare di aggiungere in coda all'editoriale il direttore Marco Travaglio.

 

 

 

 

Ma il resto del Fini-pensiero è serissimo, e Mughini sbotta: "Ma vuoi paragonare le delizie del mondo in cui le donne meritano i colpi di 'verghe supreme', dove un comico afgano irriverente nei confronti dei talebani lo hanno caricato su un’auto e poi ucciso come un cane, dove le donne afgane che hanno lavorato nei media ufficiali in questi ultimi anni stanno nascondendosi nei buchi e negli anfratti dove sperano che non li raggiungeranno gli studenti islamici dalle gran barbe, vuoi paragonare queste delizie con questo nostro mondo 'insostenibile' dove non c’è cretino che non abbia il diritto di pontificare su questo e su quello, dove le edicole sono apertissime fin dalle sette del mattino (per fortuna) a ospitare le copie del giornale su cui Fini scrive quello che vuole senza che alcuno minacci di colpirlo con verghe più o meno 'supreme'". "Non conoscessi Fini - sottolinea ancora Mughini - quanto lo conosco da quarant’anni, troverei tutto questo agghiacciante".

 

 

 

 

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