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Paolo Nespoli, il dramma del tumore al cervello: "Non tornerò mai come prima"

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A parlare del dramma che lo ha colpito è il diretto interessato, l'astronauta Paolo Nespoli, che oggi, venerdì 24 settembre, prenderà parola all'Italian Tech Week di Torino. Ma, avvisa, il suo aspetto sarà diverso rispetto a quello che ricordiamo. Il punto è che è alle prese con un tumore al cervello, e Nespoli ha deciso di raccontare la sua battaglia al Corriere della Sera, in una toccante intervista.

Il tutto inizia il 28 novembre dello scorso anno, con i primi sintomi. Dunque una risonanza magnetica la diagnosi di tumore, linfoma B al cervello. "Comincia un nuovo viaggio, terrestre, durissimo: prima la chemioterapia, nel mezzo la riabilitazione per ricominciare a camminare, ad agosto l'autotrapianto di cellule staminali", spiega l'astronauta al quotidiano di Via Solferino.

 

E ancora: "Confesso di non aver pensato molto... So solo che il medico ha detto che c'erano buone probabilità di cura, non dico di guarigione. Quindi gli ho risposto: facciamo tutto quello che c'è da fare". Ma, aggiunge, non ha mai pensato "di non farcela", anche se "forse avevo sottovalutato la pesantezza delle cure". 

Nespoli fa i conti con schiettezza con una malattia pesantissima: "Ho sempre pensato che sarebbe stata una cosa passeggera", ma "ora mi rendo conto che forse non tornerò mai come prima, ma credo di avere buone chance di rimettermi a posto", si spende in una toccante e lucia analisi. Quando gli chiedono se teme di non veder crescere i suoi figli, risponde: "Il fatto che i figli crescono ti dà un senso del tempo che passa. A me piacerebbe vederli crescere, ma se non ci sarò so che potranno crescere bene, per cui l'importante è che loro possano farlo"

"Io mi sento alla fine di un tunnel, guardo avanti e vedo la luce. Non mi aspetto di ritornare normale, ma con la maggior parte della capacità che avevo prima, per continuare a viaggiare, a fare le conferenze, a parlare con i ragazzi, a spronarli a fare l'impossibile. Vedo queste cose nel mio futuro", conclude Nespoli in un'intervista che fa riflettere e arriva dritta al cuore.
 

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