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Massimo Giletti, indiscreto su Lilli Gruber: "La politica cercò anche lei", svelati i corteggiamenti

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Non è l'Arena tornerà nella serata del 29 settembre. Un cambio di giorno frutto, come afferma lo stesso Massimo Giletti, del suo carattere "masochista". Quella del mercoledì sera sarà una sfida che il conduttore accetta volentieri abbandonando la messa in onda di domenica. "Sarà una nuova sfida e non è mai semplice rimettersi in gioco - premette presentando la nuova edizione al Maxxi, il Museo delle Arti del XXI secolo a Roma -. Al mercoledì, il programma durerà un'ora in meno rispetto alla precedente collocazione domenicale e con lo stesso staff potremo lavorare più approfonditamente per le nostre inchieste specifiche, sul campo". 

 

 

D'altronde per il giornalista non è la prima competizione che accetta volentieri. Anche "la scelta fatta allora di andare in onda la domenica era sembrata folle... - ricorda - Poi, abbiamo fatto il 7 per cento di share". Il suo lavoro gli è costato caro: da mesi il conduttore di La7 vive sotto scorta a causa delle minacce mafiose ricevute. Minacce che non l'hanno fermato. Ora più che mai Giletti è intenzionato a tirare dritto. Un impegno non passato inosservato ai partiti, che l'hanno corteggiato per lungo tempo. 

 

 

"Mi chiesero di candidarmi in Puglia - ammette - poi a Torino e mi hanno anche cercato come sindaco di Roma, il che racconta di una debolezza dei partiti, in cerca di volti: Santoro, Gruber, Del Debbio, Badaloni, Marrazzo... quindi non è strano che cerchino anche Giletti. Ora no, in futuro vedremo". E proprio sul futuro il conduttore si augura che Mario Draghi rimanga a Palazzo Chigi fino a fine legislatura, viste le sue capacità nel gestire il governo in tempi difficili.

 

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