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Ucraina, l'esperto: "Centrali nucleari in condizioni estreme". L'incubo del "10 volte Chernobyl", cosa può accadere

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L’incubo nucleare è più vivo che mai in Ucraina e dintorni dopo che l’esercito russo ha assaltato la centrale di Zaporizhzhia, la più grande in Europa e la quinta nel mondo. Tale centrale fornisce energia a un quinto della popolazione dell’intera Ucraina: stando a quanto dichiarato da Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri, un’eventuale esplosione della centrare potrebbe causare un disastro “dieci volte più grave di quello di Chernobyl”.

 

 

Nicola Armaroli, dirigente di ricerca CNR, è intervenuto a Omnibus su La7 sul rischio per le centrali nucleari nel mezzo del conflitto tra Russia e Ucraina: “Il problema principale è quello della manutenzione. Mi rifiuto di pensare che qualcuno deliberatamente possa lanciare un missile con lo scopo di colpire un reattore o una delle piscine che raccoglie le scorie. Poi c’è sempre l’errore umano, non era mai successo che si facesse la guerra attorno a una centrale nucleare, siamo in un terreno inesplorato”.

 

 

Armaroli ha ribadito che il problema maggiore al momento è la gestione dell’impianto: “Pare che ci siano ancora gli ucraini ma sotto il controllo dei russi. Le centrali devono essere continuamente raffreddate, già richiedono un lavoro impegnativo, adesso le persone sono in condizioni estreme e sotto forte stress. Impianti del genere non ammettono distrazioni, serve un controllo costante”.

 

 

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