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Ucraina, dopo Zaporizhzhia i russi puntano a un'altra centrale nucleare: "Se all'interno...". L'incidente, "una nuova Fukushima"

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"È chiaro che se un missile colpisse il nocciolo di un reattore, ci sarebbe una fuga del materiale radioattivo all'esterno, però il vero problema di una centrale nucleare è quello che accade al suo interno, cioè perdere il controllo del reattore e fargli raggiungere uno stato ipercritico. Se arrivasse un missile il reattore diventerebbe ingovernabile, ma a mio modesto parere si auto-spegnerebbe, anche se nell'esplosione i detriti radioattivi contaminerebbero comunque l'area circostante". Lo dice, intervistato dal Messaggero, Alessandro Dodaro, capo del Dipartimento Fusione e Tecnologia per la Sicurezza Nucleare di Enea, nel commentare l'attacco dell'esercito russo alla centrale di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa. 

 

 

 


Se l'attacco missilistico colpisse le strutture esterne, invece, queste "verrebbero distrutte, ma il nocciolo dovrebbe reggere l'urto. Certo si potrebbero verificare delle incrinazioni, quindi delle possibili fughe, nessuno dice il contrario, ma le ritengo limitate all'area vicina". Come ricorda Dodaro, "a Chernobyl c'è stata un'esplosione dall'interno, non c'era il contenitore di acciaio, perché non doveva sopportare la pressione dell'acqua come raffreddante, ma il nocciolo è andato fuori controllo a causa anche di un problema tecnico. Le barre di controllo erano fatte di veleno neutronico e di uranio, purtroppo quest'ultimo è arrivato prima scatenando la reazione e facendo impazzire il nocciolo. Se venisse provocato volontariamente dall'interno un incidente nucleare per far esplodere uno dei reattori, sarebbe un problema grave, ma diverso da Chernobyl, invece più simile a Fukushima". 

 

 

 

 

Intanto le forze russe "si stanno avvicinando alla seconda più grande centrale del Paese, sono a "una ventina di miglia (32 km)". Lo ha denunciato nella notte l'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, senza indicare il nome dell'impianto. Secondo Energoatom, organismo ucraino di supervisione delle centrali nucleari, il secondo più grande impianto del Paese è quello di Yuzhnoukrainsk, nella regione di Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina. Altro snodo-chiave nell'offensiva militare che ha, come binario parallelo, quello del controllo delle infrastrutture energetiche ucraine.

 

 

 

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