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Otto e mezzo, Massimo Giannini: "C'è una simulazione, cosa succederebbe nei primi 45 minuti di guerra nucleare"

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Cosa succederebbe nei primi 45 minuti di guerra mondiale? Massimo Giannini cita uno studio aggiornato alla luce del conflitto in Ucraina: uno scenario estremo, ma "scientifico" e accuratissimo, e proprio per questo ancora più agghiacciante. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, il direttore della Stampa riflette sulle armi messe in campo dall'Occidente per fermare il presidente russo Vladimir Putin. "Gli Usa hanno raggiunto da un anno l'autosufficienza energetica, oggi Biden ha fatto un gesto importante dal punto di vista simbolico ma che farà male fino a un certo punto a Putin, agli oligarchi e alla Russia, come gran parte delle sanzioni", spiega a proposito del divieto di importare gas e petrolio russi in America. 

 

 

 

 

Questa, però, è l'unica possibilità europea. "L'arma non bellica ma economica riguarda l'energia - sottolinea Giannini -. Sanzioni sì, ma non finanziarie. Abbiamo sfilato alcune banche da Swift, abbiamo fatto i pirotecnici sequestri degli yacht ma la guerra va avanti. Potremmo bloccare le forniture energetiche, ma non siamo nelle condizioni di farlo. La Germania dipende dalla Russia per il 49%, l'Italia per il 45%, e ogni giorno l'Europa versa a Putin un miliardo di euro per il gas".

 

 

 

 

"Oggi - prosegue Giannini - c'è stata una simulazione dell'Università di Princeton, sembrava un videogioco ma era una tragedia immane. Se si attivassero le armi nucleari, nei primi di 45 minuti di conflitto sulla base di armi tattiche e non tattiche avremmo 85 milioni di morti. Nei primi 45 minuti. Quindi la guerra non la vogliamo, ma siamo pronti a passare un inverno al freddo senza gas e senza riscaldamento? Alternative non ne vedo: è l'alternativa del Diavolo, purtroppo".

 

 

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