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Marina Ovsyannikova, "terrorizzata per me e i miei figli". La multa solo un inganno: perché rischia la vita

Gabriele Galluccio
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Marina Ovsyannikova è diventata famosa in tutto il mondo con un singolo gesto di enorme coraggio. Giornalista e producer di Channel One, si è resa protagonista di una clamorosa protesta, sfidando apertamente Vladimir Putin e la sua propaganda, secondo cui la guerra in Ucraina che non è tale ma soltanto una “operazione militare speciale” condotta per la “sicurezza” della Russia.

 

 

Marina ha fatto irruzione nella diretta del telegiornale trasmesso sulla tv di stato e ha mostrato un cartellone contro la guerra: “Non credete alla propaganda, vi stanno mentendo”. Un vero e proprio smacco per il Cremlino, anche perché sono trascorsi diversi secondi prima che le immagini venissero censurate: le hanno viste tutti, in Russia così come nel resto del mondo. E quindi proprio la fortissima eco mediatica ha fatto sì che la giornalista “ricomparisse” dopo essere stata fatta sparire nel nulla per circa 14 ore. Ingenuamente si potrebbe pensare che il caso si sia risolto con una multa da 250 euro, ma quest’ultima rischia di essere soltanto altro fumo negli occhi gettato dal Cremlino.

 

 

Incarcerare la giornalista, o farle qualcosa di addirittura peggiore, in questo momento sarebbe stato un autogol per la Russia, data la forte onda emotiva che il gesto della donna ha generato in tutto il mondo. La sanzione economica è soltanto il risultato della prima udienza per il messaggio che aveva registrato prima del blitz nello studio televisivo. Per il fatto in sé dovrà essere giudicata e si teme il carcere, dato che la nuova legge prevede fino a 15 anni di detenzione per chi si schiera contro l’invasione dell’Ucraina.

 

 

“Sono estremamente preoccupata per la mia sicurezza e per quella dei miei figli”, ha dichiarato Marina in un’intervista rilasciata a Reuters. Una delle opzioni potrebbe essere quella di lasciare Mosca e trovare riparo altrove, ma la giornalista non vorrebbe farlo: “Non ho intenzione di fuggire dalla Russia, spero di non dover affrontare accuse penali”. E ancora: "Non mi sento un’eroina, volevo solo che il mio sacrificio non risultasse vano e che servisse ad aprire gli occhi alla gente". Quindi, ha ribadito: "Non voglio andarmene da questo Paese, perché sono e mi sento russa. Sono solo sono contraria alla guerra. Non credo che sia giusto che qualcuno possa essere punito per le sue opinioni; quindi, spero che non venga formulata alcuna accusa penale nei miei confronti. E soprattutto, spero che non accada nulla ai miei figli. L'unica cosa che mi preoccupa davvero è la loro sorte", ha concluso.

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