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Non è l'arena, Massimo Giletti a Odessa: attacco russo in diretta, "sta succedendo qualcosa di strano"

Francesco Fredella
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Stavolta Giletti abbandona lo studio. Si mette in auto e raggiunge l’Ucraina: rischia tutto. Ma fa il cronista di guerra. Elmetto, giubbotto antiproiettili, lacrime in viso. Quelle immagine a Non è l’arena lasciano senza fiato: macerie, cadaveri, sirene che suonano. È questa la guerra, quella che ricordavamo solo nei libri di storie, oggi combattuta a due passi da noi. “Noi europei dovete capire che la no fly zone è l’unica salvezza per noi”, racconta Giletti dopo aver raccolto le testimonianze di una donna ucraina.

 

 

 



"C'è un attacco in corso, non è suonato nessun allarme... Ci sono traccianti della contraerea... Sentiamo colpi in direzione del mare...". Massimo Giletti, da Odessa per la puntata di Non è l'Arena sulla guerra tra Ucraina e Russia, si ritrova in diretta mentre il cielo è illuminato dai traccianti della contraerea e si avvertono colpi in sottofondo. "Ci dicono che dobbiamo rientrare...", dice Giletti. Quella di ieri, sicuramente, resta la puntata più difficile di sempre. Sotto le bombe mentre gli ospiti in studio a Roma.

Giletti sotto attacco in diretta: guarda il video di Non è l'arena

"Oggi c'è qualcosa di strano, abbiamo visto auto crivellate di colpi con feriti a bordo. Il fatto è insolito perché qui è ancora una zona tranquilla", dice il giornalista. Parla di feriti e mostra in tv i cavalli di Frisia nelle strade della città. La puntata di Non è l'arena, in diretta dai luoghi della guerra, resta la più coraggiosa di sempre nella storia della tv italiana. Non è la prima volta che Giletti parte con il caschetto e il giubbotto antiproiettili con la scritta "Press".

 

 

 

 

 

 

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