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Edward Luttwak, conferme su Perimeter: "Rappresaglia termonucleare, la verità sul piano di Putin"

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Un Vladimir Putin che, di fatto, sta sbagliando molto, quasi tutto, nella sua brutale offensiva in Ucraina. Si potrebbe sintetizzare così il pensiero di Edward Luttwak, politologo ed esperto di strategie militari, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica nella puntata in onda su Rete 4 nella serata di lunedì 28 marzo. Lo stesso Luttwak che, bene ricordarlo, non fa sconti, mai, a Joe Biden, bollato come un leader inadeguato in assoluto ma soprattutto alla situazione in essere, al conflitto che sta scuotendo il mondo.

 

 

Ma in questo caso, l'analisi di Luttwak si basa su Putin e Russia. "Credo che Vladimir Putin abbia causato enormi dalla alla Russia, vuole di più", premette l'esperto spiegando che a causa del relativo flop dell'operazione militare speciale, così come è obbligatorio chiamarla a Mosca, avrebbe spinto lo zar ad alzare l'asticella. Comunque sia, aggiunge Luttwak, "l'invasione russa è fallita dal primo giorno per una intelligence sbagliata".

 

 

Ma la considerazione più interessante, nella sua essenzialità, è quella su Perimeter. Secondo Luttwak si tratta di "totale fantascienza, specialmente in Russia". Una buona notizia, perché Perimeter è un protocollo che stabilisce come potrebbe funzionare una eventuale rappresaglia termonucleare della Russia. Nato come sistema concepito dall'Urss come "backup" per le comunicazioni di emergenza, si è lentamente trasformato in un sistema automatizzato di rappresaglia termonuclare, emblema della "dottrina della vittoria senza domani". Un piano di distruzione totale che non lascerebbe spzio all'avversario per una fuga, e che però comporterebbe catastrofi anche nel paese che quell'attacco lo lancia. Insomma, per Luttwak l'ìpotesi non esiste.

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