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Bucha, Toni Capuozzo: "Spero che me lo chiedano". Indiscrezioni clamorose sull'orrore: cosa è successo davvero

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L'orrore di Bucha tiene banco a livello internazionale. Le immagini dei morti civili abbandonati per strada ha sconvolto il mondo e Toni Capuozzo, al riguardo, avrebbe qualcosa da dire. "Dopo una fine settimana bello e faticoso - 5 incontri in due giorni - in viaggio per Roma, per andare a Quarta Repubblica, stasera. Spero mi chiedano di Bucha", scrive su Facebook il giornalista di Mediaset, storico inviato di guerra negli scenari bellici più disparati e fondatore e conduttore della storica trasmissione di approfondimento Terra!, su Canale 5.

 

 

 



Cosa pensi o soprattutto cosa sappia Capuozzo su Bucha non è ancora dato sapere, anche se è difficile che Nicola Porro, conduttore del talk di Rete 4, non approfitti dell'ospitata per chiedergliene conto. Sul tema corre il più selvaggio complottismo. I russi parlano né più né meno di "complotto Nato". immagini false o modificate per accusare ingiustamente Mosca, addirittura "cadaveri che si muovono e si alzano". Dalla guerra alla guerra di propaganda, il passo è brevissimo e a poco per ora servono le decine di testimonianze dirette, né i video di debunker, gli esperti che svelano le bufale, che in un perverso gioco di specchi sono costretti non solo a smascherare le menzogne, ma a confermare le più tragiche verità. 

 

 



Capuozzo non appartiene certo all'esercito di chi sui social propaganda balla o avvelena pozzi, anzi. Ma non teme di andare controcorrente e proporre amari e spietati punti di vista, in grado di bruciare anche i "santini". "Alla domanda su che cosa sia disposto ad accettare al fine di garantire un accordo di pace, il presidente ucraino (Zelensky, ndr) ha risposto: Non scambiamo il nostro territorio. La questione dell’integrità territoriale e della sovranità è fuori discussione". Così, sottolinea, la guerra "dura a lungo. Avevamo visto giusto sul passaggio dalla difesa all’attacco: ecco in arrivo i carrarmati comprati da Biden sul mercato dell’est.  Le guerre sono così, per Putin e per noi, in modo simmetrico: sono sabbie mobili, inizi, e poi è sempre più difficile venirne fuori".

 

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