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Otto e Mezzo, la deputata ucraina Kira Rudyk: "L'unica cosa su cui siamo disposti a negoziare", gelo dalla Gruber

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"Per noi vincere la guerra significa riacquistare il controllo di tutti i territori". La deputata ucraina Kira Rudyk, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha parlato del conflitto in corso nel suo Paese, dicendo che l'obiettivo finale è "l'intervento di un tribunale internazionale, dove Vladimir Putin e tutti i generali possano essere messi sotto processo". La parlamentare poi ha punzecchiato Mario Draghi, che in conferenza stampa ha parlato di scelta tra la pace e l’aria condizionata. Una semplificazione che a molti non è piaciuta. “Quando parliamo delle sanzioni si ha una visione molto limitata, l’impatto sull’economia globale è molto più profondo, visto che l’Ucraina è uno dei principali esportatori del mondo di pomodori, cereali e olio di girasole. Questo avrà un impatto sulle scorte alimentari mondiali. E poi ci sono 4 milioni di rifugiati e ce ne saranno ancora di più, e questo avrà un impatto diretto anche sull'Italia".

 

 

 

Secondo la Rudyk, "è importante che Stati Uniti, Regno Unito e i Paesi dell'Europa si uniscano e lavorino come una squadra, affinché si possa risolvere la guerra prima dell'autunno".  "Ma su cosa siete disposti a negoziare?", le ha chiesto a un certo punto la Gruber. La sua risposta è stata piuttosto netta e non aperta a compromessi: "Noi non vogliamo rinunciare al territorio e al nostro popolo, quello che si può negoziare sono i risarcimenti a cui abbiamo diritto o gli accordi per quel che riguarda lo status dei territori, ma solo nel lungo periodo, non adesso".

La deputata ucraina Kira Rudyk a Otto e mezzo, il video 

 

 

 

La deputata, inoltre, ha spiegato che il popolo potrebbe anche non essere d'accordo col premier in caso di negoziato: "Noi abbiamo un Paese armato, le persone non accetterebbero assolutamente un tradimento del genere, cointinueranno a combattere a prescindere da quello che deciderà il governo". Infine la Rudyk ha detto: "Io sono stata a Bucha, ho visto di persona i corpi martoriati, ho parlato con i superstiti, ho parlato con donne stuprate di fronte ai figli. Voglio essere lì quando Putin sarà processato".

 

 

 

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