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Controcorrente, Toni Capuozzo e il dubbio su Zelensky: "Ha fatto fuori il suo negoziatore"

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"A Vladimir Putin converrebbe sedersi al tavolo delle trattative". Toni Capuozzo, in collegamento con Veronica Gentili a Controcorrente su Rete 4, analizza la caotica situazione in Ucraina. Come suggerito dall'ex generale Marco Bertolini, anche lui ospite del talk, in questo momento dal punto di vista strategico la Russia è a pochi passi dal concretizzare il suo obiettivo minimo, con l'assedio di Mariupol ormai agli sgoccioli e di fatto tutta la fascia del Mar d'Azov sotto il proprio controllo militare. Buone condizioni per negoziare con Volodymyr Zelensky. Anche perché più di questo, al momento, è difficile ipotizzare. 

 

 

 


"Putin ha stabilito il corridoio via terra sul Mar d'Azov ma ha incontrato notevoli difficoltà sul resto dell'Ucraina", sottolinea Capuozzo che poi si concentra su un altro punto, quello dell'osservatorio occidentale che rischia spesso di travisare quanto sta accadendo e non comprendere appieno quello che potrebbe succedere nelle prossime settimane. 

 

 

 

 

"Noi siamo anche molto vittime di un modo di guardare ostile a Putin, com'è ovvio che sia. Putin fulmina con lo sguardo il capo dei suoi servizi segreti e noi tutti ad analizzare... Zelensky ha fatto fuori uno dei suoi negoziatori e noi niente".  E soprattutto in delicatissime questioni di guerra con trattative di pace ancora in ballo, suggerisce Capuozzo, questa miopia ideologica può fare danni devastanti.

 

 

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