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Marcello Sorgi, "Putin e il cancelliere austriaco?": cosa è successo davvero, voci dalle sacre stanze

Marcello Sorgi

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Marcello Sorgi, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira, su La7, nella puntata del 12 aprile, avverte che "se la bandiera russa sventolerà presto su Mariupol nella guerra di propaganda, che come sappiamo ormai è bilaterale, sarà il simbolo della vittoria di Vladimir Putin, anche se poi non sarà così". Infatti, spiega ancora l'editorialista de La Stampa, "non c'è nessuna città ucraina che si sia arresa fino a questo momento. E questo potrebbe spingere" il presidente russo "a moderare le sue ambizioni e portare a casa questo vittoria". 


L'analisi di Marcello Sorgi a L'aria che tira

 

Finirà davvero così? Con Putin che si prende e si accontenta del Donbass? Di sicuro, osserva ancora Marcello Sorgi "Dubiterei che Putin dicesse al cancelliere austriaco le sue vere aspirazioni, lo ha ricevuto e forse ha fatto il duro più di quanto non pensi di farlo realmente, anche quello è un pezzetto di propaganda". E conclude insistendo: "Se, come sembra, in un paio di giorni la bandiera russa salirà su Mariupol è come se Putin avesse vinto".

 

 

Intanto, il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Malyar, ha affermato che le forze russe potrebbero aver utilizzato "munizioni al fosforo" a Mariupol. Le autorità di Kiev stanno indagando le informazioni non verificate sull'utilizzo di armi chimiche durante l'assedio della città sul Mare d'Azov. "C’è una teoria secondo la quale potrebbe trattarsi di munizioni al fosforo", ha dichiarato, "informazioni ufficiali verranno comunicate in seguito". Eduard Basurin, portavoce delle milizie separatiste del Donetsk, ha smentito a Interfax l'utilizzo di armi chimiche a Mariupol.

 

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