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Joe Biden, Lucio Caracciolo a Otto e Mezzo: "Guardi la realtà e non parli a vanvera"

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Quando è troppo, è troppo. Contro Joe Biden ora si schiera anche un insospettabile come Lucio Caracciolo, il tutto ad Otto e Mezzo, il programma condotto da Lilli Gruber su La7, nella puntata in onda il 13 aprile. Nel mirino del direttore di Limes, il presidente degli Stati Uniti ci finisce per il suo ultimo duro attacco a Vladimir Putin, accusato senza giri di parole di "genocidio".

 

"Genocidio? Non parliamo a vanvera", taglia cortissimo Caracciolo. Una parola sbagliata, a suo giudizio, soprattutto perché tutt'altro che d'aiuto nel contesto in cui ci si trova. Parola che per inciso è stata condivisa da Volodymyr Zelensky, che ha ribadito e confermato il concetto. Ma il direttore di Limes puntualizza: "Le parole hanno un peso, genocidio è legato alla Shoah. Quando Zelensky alla Knesset ha fatto una sorta di parallelo tra quello che è successo agli ebrei e il suo popolo, la cosa non è stata presa bene. Bisogna stare sui dati di realtà e non parlare a vanvera. Se tutto è un genocidio, niente è un genocidio", rimarca.

 

Dunque Caracciolo si è detto d'accordo con Marco Travaglio, altrettanto ospite della Gruber, sul fatto che Usa ed Europa abbiano interessi diversi per quel che riguarda la guerra in Ucraina: "Non so se ci siano invasati, ma i popoli baltici e i polacchi che hanno avuto rapporti difficili con la Russia vedono questa guerra come l’occasione di finirla una volta per tutte con la Russia, a differenza di italiani, spagnoli, tedeschi e francesi. Per l’amministrazione Biden invece serve un cambio di regime, io non mi stupirei se si arrivasse a un negoziato. Ma non sarà la pace, sarà la fine di una fase particolarmente cruenta della guerra", ha affermato e concluso Caracciolo.

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