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Tg1, Dania Mondini accusa ancora i capi: "Rumori corporei, non si lava. Non riuscivo a respirare e loro..."

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Continua a tenere banco il caso del “petomane” con cui Dania Mondini sostiene di essere stata costretta a condividere una stanza pur di continuare a lavorare al Tg1. La giornalista ritiene di aver subito una persecuzione da parte dei suoi superiori: dopo che la procura ordinaria aveva chiesto l’archiviazione, quella generale ha avocato a sé il caso e ora si indaga per stalking. La novità è che a contestare la scarsa igiene e le flatulenze in redazione non è solo la Mondini, ma anche i colleghi Giuseppe Malara e Marco Valerio Lo Prete.

 

 

È quanto emerge dalla denuncia depositata dalla cronista in tribunale a Roma il 23 novembre 2018. La Repubblica ha ripercorso la vicenda, con la Mondini che sostiene di essere stata demansionata e costretta a condividere l’ufficio con un uomo che aveva problemi di igiene, molestava le donne e avrebbe persino avuto rapporti con un dranghetista, il boss Paolo Romeo. Anche altri colleghi si sarebbero lamentati di questa situazione, al punto che a un certo punto sarebbe diventata un vero e proprio problema interno, con tanto di riunione di redazione indetta l’11 giugno 2018.

 

 

“La direzione pretende che i redattori ordinari - è il resoconto della Mondini - restino in stanza con quella persona che non si lava ed emette maleodoranti rumori corporei, dimenticando anche gli episodi di alcuni anni addietro quando lo stesso aveva costruito un dossier di cento pagine sulle abitudini dei colleghi”. Inoltre la Mondini ha riferito che uno dei suoi superiori sarebbe passato alle minacce: “Chi non sta nella stanza con il collega non lavora più”.

 

 

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