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Otto e Mezzo, "non posso dirlo in pubblico": Lucio Caracciolo mai visto così, spiazzata la Gruber

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Simpatico siparietto a Otto e Mezzo tra Lilli Gruber e Lucio Caracciolo. In chiusura di puntata, mettendo per un attimo da parte la guerra in Ucraina e i risvolti politici della telefonata tra Mario Draghi e Vladimir Putin, la padrona di casa ha chiesto al direttore di Limes, noto tifoso giallorosso, come ha festeggiato la vittoria della Roma nella finale di Conference League.

 

 

Forse non è bene che lo rendo pubblico - ha scherzato Caracciolo, strappando una risata alla Gruber e agli altri ospiti - ma ho festeggiato. La vittoria di questa coppa da fuori è vista come qualcosa che non vale molto, ma ha prodotto effetti a Roma che sarebbero immaginabili da altre parti. Esiste una comunità romanista che si ritrova in una situazione che non conosceva più da circa 20 anni. José Mourinho? Lo proporrei per il premio Nobel”. “Per il calcio, se ci fosse”, ha aggiunto la Gruber.

 

 

In precedenza Caracciolo aveva analizzato con la lucidità che lo contraddistingue gli ultimi sviluppi del conflitto ucraino e in particolare la telefonata Draghi-Putin: “Tutto è cominciato 15 giorni fa quando Draghi è andato da Biden, discutendo della necessità di accelerare la fine della guerra. Al momento i margini sono molto stretti perché è in corso la battaglia forse decisiva, con i russi che hanno cercato di chiudere in una sacca nel Donbass gran parte delle truppe ucraine e aspettano di vedere quali risultati otterranno. Se i russi dovessero in questo modo conquistare parte sostanziosa del Donbass, a quel punto potrebbero iniziare a trattare”.

 

 

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