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Xi Jinping, Federico Rampini: "Il nuovo ordine progettato su misura"

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È ufficiale: nella guerra in Ucraina la Cina è dalla parte di Vladimir Putin. Nonostante Xi Jinping nei primi mesi abbia preferito non sbilanciarsi, la sua posizione è chiara. Lo dimostra, come spiegato da Federico Rampini, la telefonata affettuosa del presidente russo per il compleanno dell'"alleato" cinese, ma anche l’intervento in videoconferenza del capo del governo di Pechino al forum di San Pietroburgo. Insomma, se Xi avesse voluto prendere le distanze dallo zar, lo avrebbe fatto tempo addietro. 

 

 

A unire queste due superpotenze, è l'analisi dell'inviato del Corriere della Sera, l'essere entrambe "revisioniste". Sia Mosca che Pechino intendono rivedere l’ordine mondiale disegnato dall’Occidente sotto la leadership degli Stati Uniti per sostituirlo "con un nuovo ordine progettato su misura per i loro interessi imperiali". Un progetto che spinge l'Unione europea tra le braccia americane: così facendo l'Ue "dovrebbe fare degli sforzi di riarmo e di unione politica che non sono concepibili oggi né in un futuro prossimo. Di conseguenza non ha alternative, deve rafforzare la solidarietà atlantica".

 

 

Una "condanna", la definisce Rampini: "Il Vecchio Continente si è condannato da solo, con le sue azioni concrete per esempio sul terreno della difesa, ad essere la periferia di un impero; deve solo scegliere se vuole staccarsi da quello americano per diventare periferia della Russia o della Cina". Anche l'influenza dell’Italia in Europa paga un caro prezzo. "Vista dai media americani - conclude - pesa il fatto che nelle turbolenze economiche il Paese torna a essere tra quelli più in difficoltà, il rialzo dei tassi riporta l’attenzione sul nostro debito pubblico. La maggior parte dei titoli dedicati all’Italia dalla stampa Usa in queste ultime 48 ore riguardano lo 'scudo' della Bce". Quanto basta per mettere in dubbio la leadership italiana. 

 

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