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M5s, matrimonio da incubo: loro due, poco prima del "sì"... un disastro in Parlamento

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Ci voleva Luigi Di Maio a rovinare il grande giorno di Maria Pallini e Giovanni Currò. I due si sposeranno sabato prossimo e mai avrebbero immaginato, probabilmente, che avrebbero divorziato pochi giorni prima del fatidico sì. Un divorzio, come ironicamente lo ha chiamato TgCom24, puramente politico ma comunque clamoroso. Entrambi deputati ed entrambi, fino a poche ore fa, del Movimento 5 Stelle.

 



Martedì sera, però, il ministro degli Esteri ha annunciato l'addio ai 5 Stelle con la creazione di gruppi autonomi a Montecitorio e al Senato. Una cinquantina di onorevoli "dimaiani" hanno deciso di seguirlo, rompendo con la leadership di Giuseppe Conte. La Pallini, originaria di Avellino, è nel gruppo dei "ribelli" a fianco del ministro campano (in buona compagnia, ci sono anche big come Francesco D'Uva, Carla Ruocco, Vincenzo Spadafora o Pier Paolo Sileri). Il suo futuro marito invece, nato a Como, resta con il gruppone grillino, agli ordini dell'avvocato Conte. 

 

 



"Insieme per il futuro" di coppia, insomma, ma separati in Parlamento. "La pluralità di pensiero è un valore aggiunto di questo Paese. Lavoro e famiglia sono due cose separate", ha spiegato all'agenzia Agi Currò. I due deputati, che hanno già una figlia di un anno e mezzo, devono la "scintilla" che ha fatto nascere il loro amore alle discussioni sul Dl Dignità. Discussioni che, forse, diventeranno un po' più vivaci, in aula e in casa.

 

 

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