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Marcello Sorgi, crisi di governo: la combinazione perfetta, come andrà a finire

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Tutti con il fiato sospeso per quello che accadrà domani mercoledì 20 luglio, quando Mario Draghi riferirà alle Camere le sue intenzioni. Le sorti di questo governo però non sono scontate. Stando a Marcello Sorgi "la situazione resterà incerta fino all'ultimo". Una cosa è certa, "al Senato sarà senz'altro più turbolento, perché è a Palazzo Madama che si annida la pattuglia più radicale dei 5 stelle, decisa a non concedere la fiducia e a portare il Movimento fuori dal governo".

 

 

Al momento secondo la firma de La Stampa non è escluso che si possa creare un'ennesima scissione all'interno del Movimento. "Conte è rimasto schiacciato dall'ala antigovernativa. Questa sua apparente ambiguità, ma in realtà cedimento ai pentastellati più duri, ha fatto insorgere un dissenso via via più dichiarato dei filo-Draghi. Guidati, ciò che potrebbe portare a una svolta anche prima del dibattito alle Camere, dal capogruppo dei deputati Crippa, che potrebbe guidare, insieme al ministro D'Incà (Rapporti con il Parlamento), una ennesima scissione di un'altra ventina di parlamentari grillini verso il governo".

 

 

Una soluzione che potrebbe accontentare tutti: Draghi in grado di tenere la maggioranza con una parte di pentastellati, Salvini e Berlusconi vittoriosi per aver cacciato il fu avvocato del popolo e infine Letta e il Pd. Loro per Sorgi "avrebbero qualche difficoltà ad allearsi solo con il centrodestra". Per questo "una siffatta minestra sarebbe più digeribile. Il resto della costruzione resterebbe affidato a Draghi e alla sua capacità di ripresentarsi in Parlamento in modo convincente". 

 

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