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Alessandro Sallusti: chi è davvero Giuliano Ferrara e perché sputa su Berlusconi

Alessandro Sallusti
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È presto per parlare di intenzioni di voto, e ogni voto è ovviamente legittimo. Ma se il buongiorno si vede dal mattino da qui al giorno delle elezioni ne assisteremo a delle belle. Ieri, con il cadavere del governo uscente ancora caldo, due fenomeni dello star system hanno aperto le danze dichiarando pubblicamente le loro preferenze. Giuliano Ferrara ha fatto outing: «No Meloni, no Salvini, no Berlusconi, io voterò Pd». Contemporaneamente Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi e neo sposa della cantante Paola Turci, ha dichiarato: «Se vincono le destre subito via dall'Italia».

 

 


Mi ha colpito che i due, Ferrara e Pascale, hanno per certi versi una storia simile: pur non avendo mai lavorato un giorno in vita loro sono diventati milionari grazie alla generosità di Silvio Berlusconi e ora, dopo essere stati foraggiati e mantenuti tanto da essere a posto per qualche generazione, sputano con gusto nel piatto dove hanno banchettato. Può essere gente così un modello per gli italiani che sgobbano per tirare sera? Possibile, come si dice a Milano, che ancora oggi si possa pensare di fare sempre e impunemente i froci con il culo degli altri? Dicono: ma dai, Giuliano Ferrara è un maestro.

 

 

Maestro sì, di trasformismo, uno che ha attraversato la vita giocando: ha giocato con la sinistra extraparlamentare, poi con Berlusconi, poi con Gianfranco Fini, quindi Mario Monti e ultimo Mario Draghi. Un abbraccio, occhio Enrico Letta visto che oggi tocca a lei, che peraltro non ha mai portato buono. Destra, sinistra, centro, tutto va bene purché se magni, dicono a Roma. È un classico dei cortigiani, veline o veloni ingrati che siano, sempre in cerca di un re vincente da servire. Si giochi pure con le parole e con i voti, seduti su una montagna di fama e di soldi made in Berlusconi deve essere anche divertente. Io non penso che uno debba votare per forza uno dei partiti del Centrodestra, ma credo che tra un'Italia senza Centrodestra e un'Italia senza Francesca Pascale, beh la scelta diventa obbligata anche per uno di sinistra. Ci rifletta Giuliano Ferrara su che razza di compagnia ha deciso di sostenere, anche perché da quelle parti non sono così generosi come ad Arcore e dintorni. 

 

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