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Carlo De Benedetti, "lo so per certo da fonti americane". Come vuole fermare la Meloni

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"La vittoria della destra alle prossime elezioni sarebbe una catastrofe". A dirlo in un'intervista al Corriere della Sera è Carlo De Benedetti, ex editore di Repubblica e oggi "padrone" del quotidiano Domani, che negli ultimi giorni si è contraddistinto (proprio insieme a Repubblica) per una campagna di stampa durissima contro Giorgia Meloni. Più che campagna di stampa, campagna elettorale.

 

 



"Corriamo il pericolo più grave nella storia della Repubblica", "mai finora avevamo vissuto il rischio di uscire dalla nostra collocazione internazionale, di rompere le nostre alleanze storiche. Neppure nel 1948", afferma l'Ingegnere. Per De Benedetti, "con questa destra tutto è a rischio, anche il Pnrr. Bruxelles, Parigi, Berlino ci frapporrebbero ogni sorta di ostacolo, per evitare il contagio. Si ricordi che in Germania hanno Alternative für deutschland. In Francia Marine Le Pen è al 42% e ha portato novanta deputati all’Assemblea Nazionale". "Poi c’è l’America", prosegue allarmato, dicendo che "so per certo, dalle mie fonti nel Dipartimento di Stato, che l’amministrazione americana considera orripilante la prospettiva che questa destra vada al governo in Italia". Secondo De Benedetti, "questa destra va fermata. E per fermarla si deve costruire un fronte repubblicano, con un programma marcatamente riformista". Di questo fronte, secondo De Benedetti, dovrebbero far parte "tutti. Letta, Renzi, Calenda, Speranza, Brunetta, Gelmini". 

 

 

 

 

 

Sull'ipotesi Draghi come candidato premier di questo fronte repubblicano, De Benedetti dice: "Se lui se la sentisse, certo. Ma credo che Draghi voglia fare il presidente del Consiglio europeo al posto di Michel, nel 2024. Il candidato premier non è così importante. È importante lo spirito con cui bisogna unirsi. Anche rinunciando ai simboli di partito".

 

 

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