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Silvio Berlusconi a Zona Bianca, indiscrezioni pazzesche: "Sapeva tutti i nomi"

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Il ritorno, un po' commosso, di Silvio Berlusconi in uno studio Mediaset è stato uno degli eventi televisivi della scorsa settimana. Dopo aver rimesso piede a Cologno Monzese, ospite di Giuseppe Brindisi a Zona Bianca giovedì sera, oltre a ritrovare la vecchia verve telegenica, il Cav si è abbandonato a qualche ricordo: "La Mediaset, come è solito chiamarla il Cavaliere, è sempre la stessa. È una parte del mio cuore. Pensate che quel divano all'ingresso l'ho comprato io, anni fa. Quello studio grande, l'ho voluto io così".

 

 

 

 



Le fresi, raccolte da Arnaldo Magro nella sua rubrica Segretissimo, molto indiscreta, sul Tempo, fanno emergere tutto l'orgoglio dell'ex premier per la prima, grande impresa della sua versatile carriera, l'aver creato un colosso mediatico quasi dal nulla. "Se non l'avesse pensata lui così, nel dettaglio - sottolinea Arnaldo Magro -, a quest'ora Mediaset, probabilmente non esisterebbe neppure. Si dice che fino a poco tempo fa ricordasse addirittura il nome della stragrande maggioranza dei dipendenti da lui assunti".

 

 

 



E qui, forse, emerge un po' di nostalgia: "Oramai non ci sono quasi più, sono giustamente tutti andati in pensione. Solo io per dovere nei confronti del Paese, resto ancora in campo contro la sinistra". Una volta in onda, pardon in scena, Berlusconi è lo stesso della "discesa in campo", con il famoso messaggio tv del 26 gennaio 1994. Stesso vestito blu scuro, il colore più amato, immancabile cravatta di Marinella. Niente scrivania, però: "L'occasione per tornare al governo è troppo ghiotta ed io torno subito in campo...", scherza il Cav. 

 

 

 

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