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Giorgia Meloni, l'ultima bassezza di Formigli: "Saluti romani, battute naziste. Ma..."

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Corrado Formigli rincara la dose. Dopo aver attaccato sul caso di Civitanova Giorgia Meloni e Matteo Salvini, il conduttore di La7 viene ospitato da Massimo Giannini. Il giornalista scrive una lunga lettere indirizzata alla leader di Fratelli d'Italia. Missiva pubblicata per intero sulle colonne de La Stampa. "Due giorni fa - esordisce - mentre guardavo al telegiornale le immagini atroci dell'assassinio di Alika a Civitanova Marche, sono stato preso da un gesto istintivo. Ho afferrato il cellulare e ho fatto un tweet, rivolto a lei e a Matteo Salvini. Chiedevo se sarebbe arrivato su questa vicenda orribile un vostro messaggio di indignazione attraverso i canali social. Una domanda a mio parere del tutto legittima, visto che da anni assistiamo da parte sua e della destra sovranista a un autentico bombardamento contro gli immigrati, indicati esclusivamente come un problema di sicurezza pubblica e un ostacolo alla crescita e al benessere degli italiani".

 

 

Peccato però che la leader di FdI un messaggio sulla terrificante vicenda l'avesse scritto eccome. E prima ancora che Formigli si rivolgesse a lei. Questo non è bastato, il conduttore non accetta che "nel suo racconto, sono sempre i poveri italiani le vittime". A colpire il giornalista "l'assenza di pietà umana che le macchine social di Lega e Fratelli d'Italia hanno mostrato verso volti e persone di cui sappiamo poco o niente. E che spesso sono storie di violenza, miseria estrema, guerra".

 

 

Da qui il consiglio di occuparsi di amministrare e lasciare in pace chi la critica. Finita qui? Neanche per sogno. Ecco che Formigli chiude con una stoccata, l'ennesima provocazione in tempo di elezioni: "A proposito, i suoi colleghi di partito che facevano i saluti romani e le battute naziste sono ancora al loro posto, lo sa?". 

 

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