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Carlo Calenda si copre di ridicolo: "Mi intervisti Minzolini". Ma due giorni dopo...

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Fermi tutti, perché il twittarolo "impazzito" Carlo Calenda, il leader che sul social cinguettante spara sentenze nemmeno fosse una mitragliatrice, incappa in un clamoroso, strepitoso, luccicante autogol. Già, perché a furia di menar fendenti a destra e a manca è oggettivamente difficile mantenere la coerenza. E l'episodio di cui vi diamo conto dimostra esattamente quello che abbiamo spiegato in premessa.

Succede che due giorni fa, per la precisione giovedì 4 agosto, mister Azione decida di attaccare su Twitter Silvio Berlusconi, criticando parte delle affermazioni del leader di Forza Italia contenute in un'intervista concessa al Messaggero, in cui tra le altre il Cav rivendicava anche il merito dell'assegnazione dei fondi del Pnrr all'Italia.

 

Ecco dunque che Calenda, dopo aver maramaldeggiato sulle misure economiche di cui parlava Berlusconi, scrive rivolgendosi all'ex premier: "Facciamo un bel confronto televisivo. Dove vuole lei. Anche a casa sua. Anche su Rete 4. Anche moderato da Augusto Minzolini. Aspetto fiducioso", concludeva il twittarolo scatenato Calenda.

 

Bene, passano due giorni ed ecco che entra in gioco proprio il Minzo, citato nel cinguettio dal leader di Azione. Il direttore de Il Giornale lo fa perché non può fare a meno di dare conto della contraddizione - appunto, macroscopica - in cui è incappato il politico: "Vengo a sapere or ora che Calenda si rifiuta di essere intervistato da me alla Versiliana. Mi vien da ridere. Ma come diceva don Abbondio: Certo il coraggio se uno non ce l'ha mica se lo può dare.... Appunto, pseudo liberal senza coraggio", conclude Minzolini. E ci si interroga: ma come, Calenda due giorni fa aveva detto che si sarebbe fatto intervistare proprio da lui, su Rete 4, mica alla Versiliana...

 

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