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Laura Boldrini, un altro nemico di Israele ospitato dalla dem

 Laura Boldrini

Gianluca Veneziani
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Evidentemente le sue frequentazioni con gli odiatori di Israele non sono sporadiche. Su Libero abbiamo raccontato dell'incontro tra Laura Boldrini e Mohammad Hannoun, uomo vicino ad Hamas, presidente di una onlus segnalata all'Antiriciclaggio per finanziamenti a realtà nelle black list e autore di feroci post anti-sionisti. Ma la deputata dem, come noto, già lo scorso dicembre aveva invitato a partecipare, in videoconferenza, alla sottocommissione per i diritti umani della Camera gli esponenti di due associazioni palestinesi (ufficialmente ong impegnate in iniziative umanitarie), ossia Addameer e Al-Haq, quest'ultima rappresentata dal direttore Shawan Jabarin.

 

 

In quella circostanza l'ambasciata di Israele in Italia si era detta «scioccata dal fatto che un terrorista condannato (Jabarin, ndr) e due organizzazioni terroristiche come Al-Haq e Addameer, entrambe parte dell'organizzazione terroristica "Fronte popolare per la liberazione della Palestina" ("FPLP"), siano state invitate a parlare davanti a una sottocommissione della Camera». Ma la Boldrini aveva giudicato «le affermazioni contenute nella nota dell'Ambasciata del tutto inesatte e improprie». Peccato che alcuni giorni fa l'esercito israeliano abbia chiuso gli uffici di sei ong palestinesi, tra cui appunto Al-Haq e Addameer, proprio perché ritenute affiliate al gruppo terroristico del Fronte popolare. Stavolta addirittura l'alto (?) rappresentante per gli affari esteri dell'Ue Josep Borrell si è sbracciato per definire «quell'intervento inaccettabile» e invitare «Israele ad astenersi da qualsiasi azione che impedisca di agire a queste organizzazioni».

 

 

E hanno partecipato al coro esponenti dem come la Boldrini che ha parlato di «un attacco, ingiustificabile nella scelta e brutale nelle modalità», indignandosi per «la persecuzione di ong che si impegnano per difendere i diritti delle persone»; e Lia Quartapelle, responsabile Esteri del Pd, che ha definito «preoccupante e grave la decisione del governo di sigillare gli uffici di sei ong contro le quali non sono state fornite prove». Tralasciando il fatto che lo stesso portavoce del Dipartimento di Stato Usa non ha negato il possibile legame di queste ong con gruppi terroristici (in attesa delle «informazioni che Israele si è impegnato a fornire»), basta guardare i tweet di Jabarin per capire il tono "umanitario" di chi le guida. Ne citiamo due: «I palestinesi sono uniti nel combattere contro l'oppressione, il colonialismo e l'apartheid di Israele. Le sanzioni su Israele devono essere imposte ora!». E ancora: «Dal 1948 Israele ha posto le fondamenta discriminatorie per la creazione di un regime di apartheid contro la popolazione palestinese». Parola del benefattore Jabarin...

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