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Sanzioni, Giulio Tremonti: "Perché sono un meccanismo perfido"

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"Il meccanismo delle sanzioni è perfido: una volta irrogate non le puoi più togliere, altrimenti perdi la credibilità". Giulio Tremonti, ex ministro del governo Berlusconi e ora candidato alle Elezioni per Fratelli d'Italia, spiega a Tommaso Labate che lo ha intervistato per il Corriere che la "punizione" alla Russia per via della guerra che ha scatenato in Ucraina potrebbe essere un boomerang: "Sulle scelte collaterali, tipo il tetto al prezzo del gas, bisogna tenere conto che non è una misura matematica, quindi non puoi prevederne gli effetti". Il professor Tremonti tira fuori un vecchio libro, "L'Arte del contadino russo di fare la fame". Ebbene, per lui i russi sono esperti nel manipolare le statistiche ma anche nel fare la fame. E immaginare che il nostro tetto al prezzo del loro gas possa funzionare mettendogli paura, secondo me, non è possibile. Sarebbe come infilare la testa nella bocca di una tigre".

 

 

Il professor Tremonti nel primo capitolo del suo libro che esce per Solferino, Globalizzazione - Le piaghe e la cura possibile, indica come prima piaga l'abuso dell'ambiente. Come Stalin la globalizzazione capitalista, scrive, ha abusato e abusa dell'ambiente. Spiega Tremonti a Labate: "Stalin era ferocemente impegnato per lo sviluppo e non aveva nessuno scrupolo per l'impatto ambientale. Mezzo secolo dopo, con la globalizzazione, non è stato diverso. Il capitalismo si è mosso senza remore sulle rotte della sua rivoluzione globale".

 

 

Tremonti risponde anche alla domanda sul ruolo di Mario Draghi nella lettera della Bce che segnò, nell'agosto 2011, l'inizio della fine del governo Berlusconi. "Le informazioni alla Bce arrivavano dall'Italia. E questo accadeva dopo che Draghi, da governatore della Banca d'Italia, aveva appena approvato i conti pubblici italiani definendo "saggia e prudente" la gestione che ne era stata fatta negli ultimi tre anni", puntualizza il prof aggiungendo che "gli estensori di quella lettera, tra l'altro, furono due ministri del governo uscente: Daniele Franco, che agiva onestamente da funzionario, e Renato Brunetta. Mi lasci aggiungere una cosa: in dieci anni, da Monti a Draghi, l'Istat ha fotografato un aumento della povertà raddoppiato anno dopo anno. Uno dei motivi, per quanto il meccanismo non funzioni come doveva, che dovrebbe imporre prudenza rispetto ai ragionamenti sull'abolizione del reddito di cittadinanza". 

 

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