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PiazzaPulita, Formigli contro Meloni: "Come userà la polizia?", la vergogna più grande

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Tutto come previsto. L'ultima puntata prima del voto di PiazzaPulita, il programma del giovedì sera in onda su La7 e condotto da Corrado Formigli, è stato uno show a senso unico, una sorta di "esecuzione" mediatica di Giorgia Meloni. O almeno, un tentativo. E lo è stato fin dai monologhi del conduttore, che ha nuovamente paragonato l'ipotetica Italia con la leader FdI premier all'Ungheria di Viktor Obran. Ma non solo: ha usato toni durissimi, inquietanti, lanciando una sorta di allarme democratico, paventando il fatto che la Meloni possa disporre della polizia per reprimere il dissenso. 

 

Formigli parte nella sua intemerata da "quello che è accaduto a Palermo", perché - sospira - "cara Giorgia Meloni, è grave. Impedire l'accesso a un piazza pubblica a dei ragazzi armati solo di voci e striscioni, senza armi o oggetti pericolosi, è una violazione, una rottura delle regole per la democrazia. Lei a Palermo ha scelto una grande piazza per il comizio. E nelle piazze, se non nell'Ungheria di Viktor Orban, si può contestare, certo senza impedire il comizio. Si chiama dibattito, democrazia: averne paura è preoccupante", sentenzia. E ancora: "Anche perché quei ragazzi erano già stati in altre città. E tutte le volte lei, avendoli in piazza, ha potuto tranquillamente concludere i comizi, addirittura facendovi beffe di loro". Quindi, lancia una clip in chi mostra la Meloni che risponde ai contestatori che la hanno perseguitata in varie piazze durante la campagna elettorale, come se rispondere fosse vietato.

 

"Ma siccome le contestazioni hanno continuato, lei ha mandato un videomessaggio bello tosto al ministro Luciana Lamorgese", riprende Formigli, proponendo poi il messaggio. "Meloni chiama, Lamorgese risponde, a Palermo chiuse le vie d'accesso alla piazza", riparte Formigli. Già, Lamorgese risponde: se il ministro dell'Interno ha reputato idoneo chiudere quella piazza, dopo i molteplici precedenti delle settimane prima, un motivo ci sarà. Ma non per il conduttore di PiazzaPulita, che aggiunge: "Allora io mi domando: se io sono un giovane elettore, militante, che vuole protestare al comizio della Meloni, posso ancora farlo in Italia, o no? Posso andare ad esprimere un dissenso o è vietato farlo?", la spara grossissima. "E me lo domando soprattutto se, come mi auguro che avvenga per lei, Meloni, se diventerà premier, cosa succederà? Se ci saranno manifestazioni di dissenso nei confronti del governo, come si comporterà? Come verranno utilizzate le forze dell'ordine? E Giorgia Meloni sarà in grado di fare la presidente del Consiglio anche di quei ragazzi che contestano le sue idee?", conclude un Formigli ieri più che mai senza vergogna.

PiazzaPulita, l'arringa di Formigli contro la Meloni: il video

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