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Alessandro Sallusti contro Di Battista: "Ma perché ti stanno sulle p***e?"

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Giorgia Meloni ha ricevuto i complimenti da Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ha ringraziato la leader di Fratelli d'Italia per la ferma posizione sull'invio di armi. Posizione su cui Alessandro Di Battista si dice contrario. Ospite di Giovanni Floris a DiMartedì nella puntata del 4 ottobre su La7, l'ex Cinque Stelle viene messo all'angolo sul tema da Alessandro Sallusti. Il direttore di Libero ricorda all'interlocutore che "gli italiani hanno votato la Meloni, quindi condividono le sue idee". Da qui, un sospetto: "Lei che si batte per la libertà dei popoli - incalza Sallusti -, ma perché il popolo ucraino gli sta così sulle palle? A lei proprio gli fa schifo, un certo ribrezzo. Il popolo ucraino non è degno della libertà?". 

 

 

Ecco allora che Dibba tenta di replicare: "Questa è una scemenza. Il popolo ucraino ha il diritto di resistere, ma parlare di resistenza e libertà da parte italiana è retorica". "E quindi?", controbatte il direttore che aggiunge: "Lì muoiono". Ma niente, Di Battista prosegue: "Anche la controffensiva che fa esultare qualche opinionista con l'elmetto da salotto dell'Ikea sta provocando la morte di migliaia di soldati ucraini". E ancora, l'ex pentastellato si scalda: "Gli ucraini faranno quello che vogliono, ma io sono un cittadino italiano che paga le tasse in Italia, che crede nella Costituzione italiana e che sa che qua la maggior parte delle persone è contro la strategia fallimentare portata avanti prima da Draghi poi dalla Meloni".

 

 

Chiusa la parentesi ucraina, si passa alla politica italiana con Sallusti che si chiede provocatoriamente "perché lei che gira il mondo si occupa dei bambini in Africa, quando non sono problemi nostri". Parole che scatenano Dibba, che riporta una dichiarazione di Silvio Berlusconi che chiedeva una proposta di pace da da parte dell'Ue: "Lei tace solo perché questa frase l'ha pronunciata Berlusconi. Io a differenza sua ho sempre la stessa linea, lei la cambia in base all'interlocutore". "Non taccio nemmeno di fronte a Berlusconi - precisa il direttore -. Lei infatti dovrebbe candidarsi in Forza Italia, mi fa piacere che la pensa come Berlusconi". "Sono incensurato a differenza sua - conclude Dibba -. Ho la fedina penale pulita". 

 

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