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Non è l'Arena, Giletti massacra Draghi: "Rischio desertificazione"

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L'Italia rischia di precipitare nel baratro. Lo denuncia Massimo Giletti nella puntata di domenica 9 ottobre di Non è l'Arena. Qui, su La7, il conduttore si lascia andare a uno sfogo, una frecciata al governo uscente: "Non arriviamo a novembre, abbiamo delle tariffe energetiche da centinaia di migliaia di euro e con i profitti non le copri, vai a lavorare in perdita". Risultato? Scarichiamo tutto in cassa integrazione e rischiamo la desertificazione del sistema industriale italiano che è fatto da aziende da 30/40/50 operai. L'Italia non è la Fiat". Da qui il rimprovero all'esecutivo guidato da Mario Draghi: "Queste cose dovevano essere fatte già a marzo. Non si può scaricare tutto sul governo dopo, che ora si ritrova a dover prendere decisioni pazzesche".

 

 

A dargli ragione Piero Pistone. Il panificatore, in collegamento con Giletti, afferma: "È la verità, noi dobbiamo lasciare i nostri collaboratori a casa. Sarà lo Stato a farsi carico di loro, noi non riusciamo ad andare avanti". E infatti "l'obiettivo massimo è arrivare a Natale". Uno scenario, dunque, devastante e al quale sembra non esserci una via d'uscita imminente.

 

 

Sempre Giletti, infatti, ha mostrato le polemiche sul rigassificatore a Piombino. Molti i cittadini che contestano la scelta del governo di posizionarlo a pochi metri dalle abitazioni. "Un rigassificatore qui - tuona Maria Cristina Biagini, del 'Gruppo Gazebo 8 giugno'- è una follia. Piombino è poco più che un paese e il porto è estremamente piccolo". E il dibattito è destinato a proseguire.

 

Qui lo sfogo di Giletti sul caro bollette

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