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Senaldi, "la tragicommedia degli equivoci" di Berlusconi e Meloni

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"Silvio Berlusconi parla e si sente ancora il protagonista assoluto, cosa che sta generando una tragicommedia degli equivoci". Pietro Senaldi, condirettore di Libero, commenta così ospite di Bianca Berlinguer a Cartabianca su Rai3 la nuova, convulsa giornata del centrodestra. A poche ore dal vertice tra Berlusconi e Giorgia Meloni che sembrava aver sciolto gli ultimi dubbi e riportato un po' di sereno nella coalizione in vista della formazione del governo, il leader di Forza Italia ha gettato benzina sul fuoco sul toto-ministri (ribadendo la sua preferenza per la Casellati alla Giustizia, contro la Meloni che ha già assegnato la casella a Nordio) e sulla politica estera, con una "frase rubata" su Vladimir Putin, amico con cui si è scambiato "lettere dolcissime" e regali. Forza Italia ha precisato che le parole dell'ex premier si riferivano ad avvenimenti degli anni scorsi, ma Giorgia Meloni non ci crede ed è furiosa, perché sa che ogni parola sbagliata o imprudente oggi può generarle grossi problemi da premier domani.

 

 

 

 

"Le parole di Berlusconi su Putin? - commenta il meloniano Giovanni Donzelli - Fratelli d’Italia è garanzia dell’ancoraggio della coalizione del centrodestra all’Occidente. Le dichiarazioni di Berlusconi sono state rubate, la linea di Forza Italia è chiara". Sulla Casellati, aggiunge, "finché non c’è una lista dei ministri al Quirinale, il resto è dibattito politico. Il toto-ministri non è istituzionale e non appassiona gli italiani". 

 

 

 


"Giorgia Meloni - conclude Donzelli - è concentrata a scegliere i migliori ministri ma non ha senso continuare a chiederselo finché non ci sarà l’incarico del Presidente della Repubblica. Noi abbiamo rispetto delle istituzioni". La dem Debora Serracchiani però recita già il De Profundis:  "La nascita del governo? I titoli di coda hanno anticipato addirittura il titolo del film!".

 

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