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Otto e Mezzo, Bersani: "Basta che questi...", gli insulti al governo

Pier Luigi Bersani

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A Otto e Mezzo si discute ancora della stretta contro i rave party. La proposta del governo di inasprire le pene e di rendere i raduni illegali un vero e proprio reato vedono Pier Luigi Bersani contrario. Ospite della puntata di venerdì 4 novembre in onda su La7, l'ex governatore dell'Emilia-Romagna tuona: "Bisogna che questi leggano quello che scrivono, non si offenda se la gente può pensare che è a discrezione delle forze dell'ordine se cinquanta persone si riuniscono in un luogo non proprio". In sostanza l'esponente di Articolo Uno critica la mancata dicitura "rave" nel provvedimento. Dicitura che chiarirebbe che la stretta vale solo per i raduni illegali e non per manifestazioni generali. 

 

 

Ma non finisce qui, perché Bersani prende le difese dei rave. Come? Arrivando a definirli "appuntamenti problematici, ma è come dire 'cara gente aboliamo i rave, fate tutti dei dancing'". Eppure l'ex governatore non prende di mira solo il provvedimento contro i rave. Poco prima infatti ha puntato il dito contro Matteo Piantedosi e la linea dell'esecutivo in fatto di sbarchi e ong.

 

 

Con il braccio di ferro in corso, Bersani invita il ministro dell'Interno a tenere una linea precisa: "Io vorrei dire al ministro che o si va a messa o si sta a casa, qui bisogna seguire una linea chiara". Da qui il bivio: "I migranti a bordo di una ong con bandiera tedesca devono chiedere asilo alla Germania, questa è una linea. Ma questo non mi pare un affare, meglio parlare di ripartizione". Insomma, per Bersani i migranti vanno prima fatti sbarcare e poi smistati con gli altri paesi. Sempre che accettino.

 

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