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Mattarella-Macron, il retroscena di Breda: "Cosa è successo sabato sera"

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Sergio Mattarella ed Emmanuel Macron hanno rotto gli indugi. Per Marzio Breda poco importa chi abbia fatto il primo passo, nel tentativo di ricucire quello strappo all'apparenza insanabile. "Il rapporto tra i due capi di Stato è di tale stima e amicizia reciproca che si sentono spesso, per ogni tipo di problema, bilaterale o europeo, in un'ormai consolidata pratica di consultazione informale", ricorda sulle colonne del Corriere della Sera spiegando cosa ci sia dietro il colloquio. Quest'ultimo, stando al Quirinalista, è vecchio di qualche giorno. A suo dire la telefonata risale a sabato sera, "al termine della quale è stata stilata la nota resa pubblica ieri mattina simultaneamente dall'Eliseo e dal Colle, in modo che potesse sminare un terreno di dialogo reso particolarmente infido dalle ultime polemiche tra i ministri degli Esteri convocati al Consiglio europeo di Bruxelles nelle stesse ore". 

 

 

Il gesto di Mattarella avrebbe un solo obiettivo: spianare le tensioni. E non solo sui migranti. "Mattarella - si legge - confida che la chiacchierata possa essere utile sia al nostro esecutivo sia a quello d'Oltralpe. D'altronde il rischio per Breda era elevato. Si temeva che "questa escalation ci avrebbe infilati, noi e loro, in una situazione di incomunicabilità che avrebbe immiserito una questione ritenuta invece indifferibile sul Colle. Mattarella ne aveva parlato profeticamente nel suo recente discorso di Maastricht, giocato sul concetto della 'fiducia reciproca', che su questo dossier manca".

 

 

Un concetto forse ribadito al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A lei, avrebbe fatto cenno, nel weekend, "informandola - a cose fatte - della sua paziente telefonata". "In fondo - conclude - è un replay di quanto avevamo visto nel 2019, quando si adoperò per ricucire i rapporti con l'Eliseo dopo la sciagurata trasferta parigina dei leader 5 Stelle, dal vicepremier Luigi Di Maio ad Alessandro Di Battista, per sfilare al fianco delle frange più violente dei Gilet gialli". 

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