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DiMartedì, Bersani passa agli insulti: "Salvini è un rompicog***"

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Pier Luigi Bersani commenta i primi passi del governo Meloni. Nel giorno in cui il premier è a Bali per il G20, il fondatore di Articolo Uno si trova a DiMartedì. È qui, nella puntata del 15 novembre in onda su La7, che non si smentisce. Sì, perché se con Giorgia Meloni si limita alle critiche, con Matteo Salvini passa direttamente agli insulti. "Abbiamo un presidente del Consiglio tutto politico. Siamo in una fase in cui si vuole applicare lo schema dei conservatori nazionalisti europei. In politica estera si vuole essere filoatlantici per poi essere critici con l’Europa".

 

 

E ancora, passando nello studio di Giovanni Floris alla politica interna. Qui - spiega - "si vuole applicare legge e ordine, ma solo in modo selettivo, cioè non con gli evasori fiscali e coi no vax, ma con chi va ai rave. I poveri? Sono quelli che bisogna alzare dal divano, perbacco. In politica economica sostanzialmente ci sono segnali di lassismo fiscale. E tutto questo è inserito in una retorica vittimistica: ce l’hanno tutti con noi, l’underdog. Attenzione, perché il vittimismo è l’altra faccia del ‘tanti nemici, tanto onore’". 

 

 

Ma è più avanti, quando si sofferma sull'esecutivo che Bersani dà il meglio di sé: "Questo governo qualcosa deve inventarsi sul profilo identitario per tenere viva la luna di miele col proprio elettorato, perché per il resto è in continuità col governo precedente". L'ex governatore dell'Emilia-Romagna non vede di buon occhio la linea dura in fatto di immigrazione: "Ma come ti viene di distinguere per gli sbarchi dei migranti quelli sani da quelli malati? Fare sbarchi selettivi? Ma non capisci che questa cosa, vista dall’Europa, è agghiacciante? Questo succede quando la politica prevale sul governo". Da qui l'insulto finale: "Abbiamo infatti un presidente del Consiglio totus politicus, e poi abbiamo Salvini che rompe i cog***i".

 

Qui l'intervento di Bersani a DiMartedì

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