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Meloni, Bruno Vespa: "Sarà in grado di farlo?", su cosa si gioca tutto

 Bruno Vespa

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A pochi giorni dal suo insediamento, Giorgia Meloni è riuscita ad avere importanti colloqui. Prima con il presidente Usa, poi con quello cinese. Lo stesso Bruno Vespa si dice stupito: "Diciamolo con franchezza: nessuno si sarebbe aspettato che a tre settimane dall’insediamento Giorgia Meloni avesse due faccia a faccia di un’ora con Biden e Xi Jinping e ricevesse due immediati inviti negli Stati Uniti e in Cina".

 

 

E invece il presidente del Consiglio è riuscito nell'intento di confermare la posizione atlantista e allo stesso tempo sbilanciarsi in varie aperture alla Cina. Un dettaglio non da poco, visto che "il successo internazionale (non scontato) garantisce al premier autorevolezza anche in Italia, ma certo non alleggerisce l’enormità dei problemi nazionali". La firma del Giorno ricorda "i pochi soldi che restano" dopo aver tentato di evitare l'innalzamento delle bollette, così come la manovra in arrivo.

 

 

Nella legge di Bilancio, il governo non potrà sottrarsi a dare qualche segnale identitario. Tra questi il 15 per cento di tasse fino a un fatturato di 85mila euro, 3000 euro esentasse di benefit per i dipendenti, contante fino a 5000 euro e una prima mossa sulle pensioni per evitare lo scalone della Fornero. Eppure, conclude Vespa, "la Meloni sa bene che sarà misurata soprattutto su altro. Se in questo primo mese di governo è corsa a lanciare i segnali di cui abbiamo appena parlato, dovrà correre per rivoluzionare completamente il modo di vita dell’azienda Italia". Da qui la domanda: "Sarà capace di moltiplicare per mille la procedura seguita per il Ponte di Genova? Di realizzare un’opera pubblica normale in tre/cinque anni invece che in quindici o venti? E poi e poi e poi…..". 

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