Cerca
Logo
Cerca
+

Roberto Saviano, la menzogna sulle ong: spernacchiato da tutti

Alessandro Gonzato
  • a
  • a
  • a

Rieccolo, l'oracolo di Spaccanapoli e non solo. Roberto Saviano parla, scrive, insulta, e fa la vittima se lo querelano. I giornaloni si prostrano innanzi al suo verbo. Le cose stanno come dice lui e tutti gli altri mentono. L'ultimo responso è apparso ieri, su Twitter: «Da Meloni ancora falsità sulle Ong: "Da alcune Ong (questa la sintesi del premier sul Corriere, ndr) attività ideologica che aiuta gli scafisti". Falso! Ci sono più partenze senza le Ong in mare», ha sentenziato Saviano. «Sono Italia ed Europa a finanziare la Guardia costiera libica. Basta bugie e lasciate in pace chi salva vite!». A voler essere lasciati in pace, invero, sono la quasi totalità dei "follower" di Saviano, che sotto il suo tweet si sono scatenati: chi l'ha contestato nel merito e chi più sbrigativamente gli ha chiesto pietà, guardare per credere. Saviano espone assiomi in libertà, verità di per sé evidenti solo per lui, ma ci sono una sfilza di dati pronti a confutarle. Eccone alcuni.

 

 

 


NUMERI E FATTI

Dal 20 al 26 novembre (dati dell'International Organization for Migration) le autorità non hanno intercettato alcun barchino nel Mediterraneo centrale, e negli stessi giorni- guarda caso di fronte alle coste libiche non c'erano navi delle Ong. La settimana prima (13-19 novembre), e anche allora di Ong non c'era traccia, sono stati solo 235 i migranti intercettati e riportati in Libia, e il numero è decisamente basso se confrontato alle migliaia di arrivi clandestini in Sicilia che invece si sono susseguiti tra fine ottobre e inizio novembre, i giorni in cui Ocean Viking, Humanity 1, Geo Barents e Rise Above pressavano il governo Meloni appena entrato in carica, altra casualità, diciamo così. Da allora, se si fa eccezione per alcuni sbarchi a Gallipoli e Otranto il 21 novembre, non sono più state segnalate partenze di massa, e infatti le uniche due Ong note che mentre scriviamo si trovano nel Mediterraneo centrale sono la tedesca Hummanity (al largo di Malta) e la Louis Michel, vicino alla Tunisia (si possono seguire le rotte su vesselfinder.com, altro che oracoli).

 

 

 

 

FRONTEX

C'è poi il rapporto dell'Agenzia europea Frontex - altri dati per Saviano - secondo cui il 40% di tutti i migranti segnalati nel Mediterraneo centrale partono dal porto di Zuara, Nord-Ovest della Libia, e to', sempre per Frontex quello di Zuara è uno dei porti più battuti dalle Ong. Frontex ha parlato di "pull-factor", ossia il fattore-spinta, e la sinistra di cui il signor Gomorra è il degno rappresentante s' è affrettata a smentire anche questa considerazione, e vien da sé che anche in questo caso le tesi fossero assiomi. Le Ong, dicevamo, per Saviano non svolgono attività ideologica. Bene: citiamo soltanto l'ultimo docu-film prodotto sull'argomento (e come denunciato da Libero censurato dai signori dai "signori" delle Ong al "Festival dei diritti umani" di Napoli): "L'Urlo - schiavi in cambio di petrolio", in cui c'è una sfilza di testimonianze di giovani nordafricani convinti dalla mafia subsahariana, dopo aver sborsato migliaia di euro, a imbarcarsi sulle navi delle Ong; i tassisti del mare che convincono i ragazzi sui social, gli scafisti che seguono i messaggi in tempo reale; ragazzi trascinati in Libia che piuttosto di imbarcarsi, dicono all'autore, Michelangelo Severgnini, sono disposti a tornare a piedi nei Paesi d'origine. Ancora fatti per l'oracolo Saviano, indagini in corso su presunti rapporti tra scafisti e Ong, e il più grosso in corso riguarda quattro attivisti della nave Iuventa della tedesca "Jugend Rettet" che rischiano 20 annidi carcere e 15 mila euro di multa per ogni salvataggio effettuato. Può bastare? Citiamo di nuovo Frontex il cui aereo, tramite il National Coordination Centre del ministero dell'Interno, ha svelato il trucco degli scafisti (giugno 2019): migranti "accompagnati" al largo di Lampedusa e poi trasbordati su un barchino. In quel caso, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sono stati arrestati sei egiziani e un tunisino.

 

 

 

 

A Saviano si potrebbe anche far notare, e in questo caso non servono i numeri, che è più probabile che i disperati partano sui barchini quando sanno che poco più in là ci sono barconi pronti a tirarli su, e non quando sanno di andare incontro se non a morte certa probabile. Se poi ricordiamo che nel pieno dei casi Viking, Humanity e delle altre navi il 63% degli italiani- sondaggio Eumetra per Quarta Repubblica - si è detto d'accordo con la linea dura del premier Meloni e del ministro dell'Interno Piantedosi, be', si capisce ancora meglio perché sotto il tweet di Saviano s' è scatenato lo spernacchiamento generale.

Dai blog