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Lollobrigida contro Antonella Viola: "Allora cosa lo bevi a fare?"

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Antonella Viola? "Quella che dice che il vino è cancerogeno ma l’hanno fotografata mentre brindava con un bicchiere di bianco", la risposta è di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare che sta conducendo una dura battaglia in Europa contro la decisione dell’Irlanda di etichettare il vino come prodotto pericoloso per la salute. Le dichiarazioni dell'immunologa Antonella Viola lo hanno mandato su tutte le furie. "Se dice che è così pericoloso perché lo beve?", puntualizza a Leggo che lo ha intervistato. "Il tabacco e il vino non possono essere paragonati: del tabacco fa male anche la singola sigaretta del vino, invece, fa male l’eccesso. La verità è che alcune nazioni criminalizzano dei prodotti per ragioni di mercato e concorrenza. L’Irlanda produce poco vino e molto whiskey. Ma non sono prodotti paragonabili: il whiskey ha degli effetti anche in piccole quantità ben più aggressivi per l’organismo del vino".


Secondo Lollobrigida ci sono aspetti poco chiari nella vicenda. "Il primo è che il Parlamento europeo si era espresso contro questo tipo di etichettatura mentre la Commissione Europea l’ha autorizzato", dice il ministro specificando a Leggo che questo "è molto grave perché segna la debolezza del Parlamento europeo". "Il secondo aspetto riguarda la scelta di una Nazione che non è leader nella produzione del vino di criminalizzare un prodotto i cui eccessi certamente producono danni come qualsiasi altro prodotto". Anche perché, ricorda Lollobrigida, a differenza delle sigarette, "il vino assunto in piccole quantità, non solo non fa male ma è addirittura portatore di benefici per la salute come ha sostenuto il nutrizionista Giorgio Calabrese". Infine Lollobrigida, dopo aver deplorato l'introduzione da oggi di farine prodotte con gli insetti, denuncia il rischio sociale di queste imposizioni europee: "Credo che i ricchi continueranno a mangiare bene, con prodotti di qualità. Per chi non è abbiente, invece, si produrrà un sistema più simile a quello che c’è negli Stati Uniti con il cibo spazzatura accessibile a tutti. Il rischio è la standardizzazione del prodotto".

 

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