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Scanzi, "indossa una parrucca": come lo umiliano

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Claudio Brigliadori
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Ma cos’ha in testa Andrea Scanzi? Sui social se lo chiedono in molti, un giorno sì e l’altro pure. Stavolta è diverso. Letteralmente: come si è pettinato il giornalista del Fatto quotidiano, il più seguito, il più odiato nell’insidioso mondo della Rete? Dopo il suo intervento a Otto e mezzo, su La7, la domanda del “popolodelwebbe” è: non è che per caso porta un parrucchino? Su Twitter il classico diluvio di battute, battutine, battutacce, meme e fotomontaggi. Alcuni potabili, altri molto meno. Ironie a cui lo stesso Scanzi, preso malissimo, replica con una video-diretta sulla assai cliccata pagina Facebook. Fosse stato dalle parti del Quirinale, avrebbe potuto citofonare a Mattarella per farsi prestare studiolo e telecamera.

 

 

VIP LUNGOCRINITO
Ricapitoliamo. Da qualche settimana, Scanzi si presenta in tv sempre più lungocrinito. A 48 anni, un ritorno al passato condiviso da molti signori di mezza età, o perlomeno da chi può. Il guaio, nel suo caso, è che essendo un vip (e facendo di tutto per esserlo) alle battutine degli amici al bar si sostituiscono i commenti pubblici. C’è chi si ricorda di quando Scanzi, giovane cronista in rampa di lancio, si presentava con chioma fluente anni Settanta, collanine e tutto un armamentario molto rock’n’roll. Quindi è arrivato il gel, il capello corto sparatissimo. Dettagli piuttosto ininfluenti, certo. Ma chi da sempre si concede delle sapide battute sui dettagli fisici di chi non gli va a genio (celeberrima la pennellata sui «piedi cicciosi» di Maria Elena Boschi) non può certo sorprendersi se ora a essere sbeffeggiato e lui.

Eppure, Scanzi, con la consueta faccia di lacca, ci riesce. «Uno sta lì a parlare di temi alti, c’è stato uno scontro forte con Bocchino. Poi, la mattina dopo, scopre che il grande dibattito è sui miei capelli», si lamenta nel video di cui sopra. Non male, come cortocircuito. Qualcuno, mercoledì sera, pubblica la foto di Cetto La Qualunque accanto a un fermo immagine di Scanzi dalla Gruber. Altri parlano di «una pantegana in testa». Altri ancora attualizzano la polemica: «Il 41 bis andrebbe dato al suo parrucchiere». Finezze. Ad Antonio Conte, memore del tormentone sul suo «gatto Pancrazio», saranno fischiate le orecchie anche a Londra. «Non prendetelo in giro, è un caregiver», aggiunge sadico un utente, aprendo per un attimo il filone Covid: «Scanzi ha in testa il suo povero gatto deceduto dopo la dose booster». Siamo in piena reazione avversa. Sotto accusa la tinta: «Sembra uno di Romanzo criminale... teribile», o ancora «Capelli color cuoio giubbotto sono top!!!».

 

 

PURE MENTANA
La slavina lambisce pure Enrico Mentana, che condivide su Facebook un articolo di Open (il sito, piuttosto serioso, da lui fondato) e Selvaggia Lucarelli, indignata: «Quindi fatemi capire: si prendono i commenti degli hater sui capelli di un giornalista, si riportano in un articolo, ci si stupisce perché Gruber non gli ha chiesto se era una parrucca e ci si domanda perché Scanzi resti in silenzio e non dia spiegazioni. Il giornalismo». In realtà Scanzi, come detto, in silenzio non è stato. Occhiali da sole in pieno giorno, eliminata l’imbarazzante onda effetto riporto, ha rassicurato i suoi fan: «Questa cosa dei capelli mi fa impazzire, se volete me li strappo». E poi il coup de théâtre, con le mani che tirano e maltrattano il cuoio capelluto. «Ho gli stessi capelli di quando avevo 20 anni, sono pieno di capelli». Già, il giornalismo. 

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