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Feltri: c'è un Prodi che mi piace, suo fratello Franco

Vittorio Feltri
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Ricordiamo che Romano Prodi, già presidente del Consiglio e alto dirigente industriale, ha un fratello che è una persona importante, si chiama Franco, è laureato in fisica dell’atmosfera, ha lavorato negli Stati Uniti ed è stato uno stimatissimo professore universitario nonché direttore dell’Istituto di scienza dell’atmosfera del CNR. Tutt’altro che uno sprovveduto, tanto è vero che non si è mai tuffato nelle onde della politica.

Ebbene questa persona stimata nell’ambiente ristretto degli scienziati se ne è uscita con una affermazione illuminante. Questa: tanto per cominciare il clima è sempre cambiato sulla Terra e continuerà a cambiare. Ma su questi fenomeni incessanti l’incidenza dell’uomo è insignificante, nel senso che noi poveri bipedi non siamo così potenti da modificare le temperature. Quello che accade nel cosmo dipende da ben altri fattori. Egli aggiunge: indubbiamente vi sono situazioni da condannare, per esempio la deforestazione dell’Amazzonia o l’inquinamento prodotto da certe fabbriche, fenomeni che indubbiamente vanno sanzionati e contenuti, ma non è assolutamente vero che la loro influenza sul clima sia determinante ai fini del calore e della siccità in varie zone del pianeta.

Tutte balle. Alla base di queste mode culturali che incrementano l’allarmismo c’è il business facilitato da alcune istituzioni che incrementano la corsa all’elettrico, sventolando la bandiera green benché il suddetto elettrico non possa essere considerato il salvatore della patria. Al contrario, è una bugia.

I guai sono prodotti da vari elementi, come quelli provocati dalle miniere che estraggono le componenti indispensabili per realizzare le batterie. Bisogna poi considerare l’ossessione diffusa di creare energia elettrica sostitutiva di quella ricavata dai fossili. Senza contare le difficoltà insormontabili legate alla esigenza di distruggere le batterie sfinite. Tornando al clima, non è assodato che le emissioni antropiche del Co2 siano devastanti. Senza di esse non sarebbe possibile coltivare neppure l’insalata e i pomodori.

Gli studi condotti dal professor Prodi giungono a risultati importanti, quelli che la Unione Europea ignora e che Greta Thunberg non ha mai fatto avendo abbandonato la scuola da adolescente. Insomma gli ambientalisti della domenica prima di romperci le testa e le scatole con i loro pregiudizi maturati nell’ignoranza dovrebbero almeno sfogliare qualche libro scientifico. In attesa che ciò avvenga ci sia almeno consentito di mandarli all’inferno. 

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